Riesplode la Grana Ezio Scida. Pagano ridà lo sfratto al Crotone, smontare le tribune o chiederà i danni

Crotone Sport

Verrebbe quasi da ridere se la cosa non fosse più che seria. A distanza esattamente di un anno (LEGGI) e dopo una decisione a favore della città espressa del Tar nemmeno a giugno (QUI), il sovrintendente ai beni culturali Mario Pagano ha inviato una diffida al Comune di Crotone chiedendo di nuovo lo smantellamento delle strutture amovibili dello stadio Ezio Scida, per intenderci quelle innalzate tra tribuna coperta e curva sud in occasione del primo storico campionato in serie A della compagine rossoblù.

Stessa estate, dunque e stesso … problema, che si ripresenta con una puntualità più svizzera che calabrese. Nella missiva Pagano risponde a una richiesta di proroga al mantenimento delle strutture “provvisorie” avanzata dall’ente l’11 luglio scorso con un secco No.

Il sovrintendente, anticipando di aver sentito la Direzione Generale competente, sostiene che “il termine ultimo per lo smontaggio delle stesse è da lungo tempo scaduto e qualsiasi proroga comprometterebbe il principio della temporaneità dell’autorizzazione stessa, nella prospettiva della conoscenza, scavo e valorizzazione del sito archeologico per il quale è in corso un articolato programma di valorizzazione (il riferimento è all’Antica Kroton, ndr) che è stato già avviato e che sarà esteso nell’area provvisoriamente occupata dalle tribune temporanee”.

Pagano riserva poi nella missiva altre bacchettate a Comune e società rossoblù, ree a suo dire di non aver ottemperato “in alcun modo alle prescrizioni indicate nell’autorizzazione originaria, nonostante il lungo tempo trascorso (oltre tre anni)”.

Un elemento questo che secondo il sovrintendente prefigurerebbe addirittura una infrazione di natura penale rispetto al Codice dei Beni culturali.

Poi rimotiva con lo stesso elemento dell’anno precedente uno dei fattori che avrebbero fatto cadere i requisiti di necessità e urgenza dell’autorizzazione provvisoria, ovvero l’avvenuta retrocessione del Crotone in Serie B e che né tantomeno, per un eventuale rinnovo dell’autorizzazione si possa “invocare la questione dei servizi igienici e degli spogliatori” che per Pagano sarebbero stati “arbitrariamente spostati dalla collocazione originaria”.

Insomma, ed in sintesi, il Comune e la società, in base alla missiva, hanno ora sessanta giorni per smontare il tutto, altrimenti la minaccia di provvedere “in danno”.

PUGLIESE. TEMPISMO AD OROLOGERIA, RICORREREMO AL TAR

Non si è fatta attendere, intanto, la risposta del sindaco Ugo Pugliese che parla addirittura di “un tempismo ad orologeria” da parte di Pagano, alla vigilia del primo appuntamento ufficiale della stagione calcistica ed ha annunciato di aver dato mandato agli avvocati per i relativi atti finalizzati a ribadire le proprie ragioni “già ampiamente dettate dalle sentenze del Tribunale Amministrativo Regionale e ribadite dal Consiglio di Stato”, sottolinea.

“Mi rammaricai all'epoca della sentenza, positiva per il Comune, di aver dovuto sostenere un contenzioso con una altra Istituzione ma, evidentemente non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e continua sulla stessa strada. Errare è umano ma perseverare è diabolico!” ha proseguito Pugliese auspicandosi che questo sia “veramente … l'ultimo atto, l'ultimo colpo di coda di chi ha dimostrato di non amare questo territorio”.