Crotone. Caos Pd, dirigenti autosospesi: per Murgi e Stefanizzi c’è dietro una “regia”

Crotone Politica
Gino Murgi e Antonella Stefanizzi

Pare non volersi placare la polemica interna alla sede provinciale del Partito Democratico di Crotone dopo il commissariamento di via Pannella (QUI), poi revocato, la restituzione delle 300 tessere degli iscritti (QUI), e per ultima l’autosospensione di 14 membri dallo stesso Pd locale (LEGGI).

In particolare su quest’ultimo sono intervenuti congiuntamente il Segretario della Federazione Provinciale, Gino Murgi, e il segretario cittadino, Antonella Stefanizzi che “confessano” di aver appreso solo dalla stampa di questa decisione dei dirigenti Dem di “sospendersi”.

“Siamo dispiaciuti - affermano Murgi e Stefanizzi - ed invitiamo alla riflessione i compagni e gli amici crotonesi. Siamo amareggiati per tale decisione, per altro drastica e dalle motivazioni eccessive rispetto a comportamenti e metodi da loro utilizzati negli ultimi tempi, che francamente risultano non più giustificabili perché abbondantemente chiarite in ogni sede”.

I segretari ribadiscono infatti che i dirigenti autosospesisi abbiano avuto più di una occasione “per presentarsi all’interno degli organismi preposti e discutere le questioni da loro poste in maniera serena e democratica. Organismi tra l’altro, è bene ricordarlo, che anche loro hanno contribuito a creare ed a proporre”.

Da qui un dubbio sollevato da parte di Murgi e Stefanizzi, ovvero su cosa possa esserci realmente dietro a quella che definiscono come una “strategia ormai accertata”.

“Cosa nasconde questa regia?” sbottano entrambi che lanciano una provocazione: “la democrazia non piace a tutti evidentemente, e ce ne siamo accorti, ma è il momento che la smettano di gettare fango su un Partito che con grande fatica sta cercando di risollevarsi dalle pesanti sconfitte elettorali subite precedentemente. E proprio per questo siamo tutti chiamati ad un comportamento di grande responsabilità e di unità vera, quella che si sta cercando ad ogni livello”.

L’invito è così a imparare “a rispettare le volontà delle linee politiche emerse durante direzioni ed assemblee nelle quali sempre invitati ma senza partecipare. Il nostro invito rimane attivo, oggi più che mai”.

Murgi e Stefamizzi chiedono fermarsi per un attimo: “parliamone, non tramite strategie di cui spesso si rimane vittima, ma nelle sedi opportune con franchezza e serenità. Siamo un Partito che discute e vogliamo parlare dei problemi del territorio. Siamo stanchi – continuano - di leggere le vostre continue quanto irresponsabili allusioni ad argomenti ormai abbondantemente accertati, non fanno più notizia”.

“Il PD – concludono i segretari - è impegnato da mesi a combattere la campagna di odio che alimenta questo Governo gialloverde, è paradossale che parte del nostro gruppo dirigente presti il fianco”.