Incontri nel parco, al via il cartellone ricco di eventi di Old Calabria

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Un cartellone ricco di eventi è quello promosso da Old Calabria nella sede Nave della Sila e Torre Camigliati. Si parte il 5 agosto, con l’inaugurazione della mostra dal titolo “Ciao Italia”. L’esposizione, curata dal Musée National de l’histoire de l’immigration di Parigi, racconta il secolo 1860-1960 dell’emigrazione degli italiani in Francia.

“Ciao” fa dunque parte di quelle parole che, accompagnando le migrazioni di milioni d’Italiani in tutto il mondo, sono state adottate dalle lingue dei paesi di accoglienza, come in Francia dove ormai fa parte del vocabolario corrente. Questo saluto serve ad accogliere e ad accomiatarsi allo stesso tempo. Ciao Italia!è un arrivederci degli Italiani al loro paese, mai un addio.

Gli Italiani sono gli stranieri più numerosi in Francia dall’inizio del XX secolo fino agli anni 1960. La loro integrazione non avvenne comunque senza intoppi. Tra diffidenza e desiderio, violenze e passioni, rifiuto e integrazione, la mostra Ciao Italia!narra questa storia evidenziando l’apporto degli Italiani alla società e alla cultura francesi. la mostra ripercorre il viaggio geografico, socio-economico e culturale degli Italiani in Francia dal Risorgimento a partire dal 1860 fino al 1960. Intervengono: Maria Francesca Corigliano, assessore alla cultura della Regione Calabria, Vittorio Cappelli.

L’otto agosto sarà la volta della presentazione dell’evento “L’immigrazione e la sua percezione tra realtà, rappresentazione e leggende di Elena De Filippi e Andrea Morniroli, a cura di Massimo Anselmo, Francesco Ceci e Roberto Giannì. Si tratta di una piccola pubblicazione militante che si propone di fornire una informazione corretta su un tema che si è imposto come decisivo nella politica nazionale: per favorire un confronto scevro da paure infondate e risentimenti mal posti. Un’occasione per dimostrare che le buone politiche di integrazione sono non solo possibili ma anche utili agli Italiani. La Calabria è stato un importante scenario di buone pratiche.

Alcuni sindaci di comuni che hanno dato vita a buone pratiche ci diranno come l’accoglienza e l’integrazione dei migranti è stata una leva per invertire un processo di spopolamento e impoverimento. per rilanciare l’agricoltura e l’artigianato, per consentire la sopravvivenza di servizi pubblici a beneficio di tutti. Così intesa, l’accoglienza delle migrazioni può diventare una risorsa di progresso umano, civile e produttivo.

Intervengono: Roberto Giannì, gruppo 4 ottobre, Tonino Pernagià ordinario di sociologia economica Università di Messina e presidente Parco Ecolandia, il sindaco di Sant’Alessio di Aspromonte Stefano Ioli Calabrò, il sindaco di spezzano della sila Salvatore Monaco e il delegato all’Immigrazione Regione Calabria Giovanni Manoccio, coordina la giornalista Annarosa Macri’.

Il 12 agosto si terrà la proiezione del docufilm “Italia addio, non tornerò” prodotto dalla Fondazione Paolo Cresci, Lucca e presentazione del volume Famiglie transnazionali dell’Italia che emigra. costi e opportunità a cura di Valeria Bonatti, Alvise Del Pra’, Brunella Rallo e Maddalena Tirabassi, centro altre Italie, Celid. Il filmato affronta la tematica attualissima dell’emigrazione giovanile all’estero. 285.000 ragazzi nel 2017 hanno lasciato l’Italia per portare all’estero competenze, professionalità, energie. sono cifre impressionanti quelle che riguardano chi è partito in questi ultimi anni in cerca di una realizzazione personale che in patria non si riesce a trovare. Ognuno di noi ormai ha un figlio, un parente, un amico emigrato all’estero perché in Italia non ha trovato lavoro.

Il volume invece di parlare dei giovani che emigrano, punta l’attenzione su chi resta, sulle loro famiglie. In particolare, analizza le relazioni economiche che si stabiliscono all’interno delle nuove famiglie transnazionali: quanto spendono i genitori per aiutare i figli a conseguire una formazione superiore o a costruirsi una carriera lavorativa soddisfacente in un altro paese? Quanto costa cercare di tenere assieme la famiglia, seppure temporaneamente, per esempio attraverso viaggi e soggiorni dei genitori all’estero e i ritorni occasionali?

Intervengono: Antonio Viscomi, commissione lavoro alla camera dei Deputati, Massimo Marrelli, rettore emerito dell’Università Federico II, Mario Rusciano, professore emerito di diritto del lavoro dell’Università Federico II, con la partecipazione della regista del docufilm Barbara Pavarotti e un intervento video di Maddalena Tirabassi.

Torre Camigliati il 20 agosto ospiterà invece la presentazione del volume di Filippo Veltri, Calabria silente, Rubbettino, 2019. Quello che la Calabria e gran parte del Sud mostra di non capire fino in fondo in questo delicato passaggio di fase, politica e sociale, è che non basta più lo scontro e il rifiuto netto delle politiche all’orizzonte su quella che è stata definita la secessione dei ricchi. Occorre mettere in atto politiche nuove ma soprattutto un nuovo protagonismo di tutte le articolazioni della società. Invece di restare più o meno in silenzio quello che viene sempre più richiesto è che organizzazioni, ceti, gruppi, associazioni rompano il muro del silenzio e scendano finalmente in campo. Dopo la Calabria dolente la Calabria silente: poi resta poco. Con l’autore intervengono Piero Bevilacqua, osservatorio del sud e Domenico Talia, Università.

Il 24 agosto sarà una giornata dedicata agli orafi. Con la nascita del Parco Old Calabria, l’associazione ha iniziato a interessarsi alla grande tradizione dell’artigianato artistico calabrese e quest’anno ci fa piacere presentare la Collezione ori antichi. Si terrà la presentazione del libro “Maestri orafi in San Giovanni in Fiore” di Rosa Romano. Il volume, attraverso un’importante raccolta di gioielli popolari fra Otto e Novecento, ripercorre la storia dell’oreficeria in area cosentina mettendo in luce i protagonisti che emergono dai documenti consultati, e si focalizza su una famiglia di orafi di San Giovanni in Fiore di antiche origini. I gioielli della raccolta sono stati analizzati da un punto di vista storico-artistico e messi a confronto con l’arte orafa europea dell’epoca, evidenziando le particolarità tipiche del territorio calabro.

Il catalogo esamina anche la realtà sociale di quel periodo facendo affiorare la magia e la simbologia del gioiello e il suo significato nel quotidiano. I collegamenti con esemplari provenienti da altre realtà fanno scoprire le sfumature di un’arte calabra ancora troppo nascosta e poco indagata ma fortunatamente preservata da un popolo geloso e attento custode delle tradizioni della sua terra. la collezione è stata vincolata dal MIBaccon decreto n con l’autrice intervengono Giancarlo e Monica Spadafora, Pasquale Lopetrone, ideatore del progetto scientifico e grafico del volume a stampa 212 del 13 novembre 2017.