Rende book festival, corrente edizione omaggia il rendese Vincenzo Ziccarelli

Cosenza Tempo Libero

Sarà dedicata a Vincenzo Ziccarelli, ideatore e conduttore di programmi radiofonici per Rai Radio 3. Presidente della Provincia di Cosenza dal 1975 al 1980, fondatore del Consorzio teatrale calabrese (successivamente Teatro Stabile di Calabria) sarà dedicata la seconda edizione del Rende Book Festival.

Per tre giorni, dal 29 al 31 luglio, il centro storico ospiterà artisti, tanta musica, una fiera del vintage e del collezionismo, del libro antico e del vinile ed inoltre, per i più esigenti, una piacevole area street food con eccellenze regionali italiane.

L’edizione 2019, sostenuta anche attraverso il Pac 2014/2020 dalla Regione Calabria, si fregia di intitolare la Kermesse alla memoria di un illustre cittadino rendese.

“Il Rende Book Festival diventa sempre più un momento di alta valorizzazione del centro storico di Rende e della memoria dei rendesi che hanno dato lustro a questa cittadina – sostiene il presidente di Core Armando Rossi – lo stesso festival è l’occasione di far partecipare tanti scrittori e farli venire da tutta Italia a conoscere Rende ma soprattutto di mettere a disposizione per l’acquisto dei libri vincitori una somma importante e destinare in dono le copie dei libri acquisiti alle scuole del territorio”. Da questo legame forte con il territorio nasce la volontà di sostenere e programmare un importante momento di valorizzazione del centro storico di Rende, da parte dell’associazione rendese Core da sempre impegnata in attività di tipo culturale.

Fra i titoli di Ziccarelli, più applauditi nei circuiti nazionali dei cartelloni di prosa “Un caso di morte apparente”, “Francesco e il Re” (memorabile la prima versione con Nando Gazzolo e Salvatore Puntillo), poi ripreso a distanza di anni da Ugo Pagliai, Paola Gassman e Philippe Leroy, “Signori, la mafia!”, “La casa di pietra” (che al suo debutto fu interpretato dal compianto Gianni Musy), “Volevo conoscerti meglio”, “Cristina ‘a spedesa”, titolo cult che collezionò ininterrotte repliche al “Rendano” e un totale di circa 50 mila spettatori e che vide protagonista, nel suo primo storico allestimento, la svedese doc Solvi Stubing.

Cristina ‘a spedesa ebbe anche il privilegio di essere replicato per un’intera settimana al Piccolo Eliseo di Roma, primo lavoro in dialetto calabrese ad essere rappresentato nei circuiti ufficiali dei teatri della capitale. E ancora firma, fra gli altri titoli, fra letteratura e drammaturgia, che hanno spopolato fra gli anni 70/80: “Gli impotenti”, “La quarantena”, “Accidenti che vita”, “Skandeberg”, “Sogno di un ubriaco”, “La coppia scoppia” (scritto a quattro mani con Saverio Strati),” Il ritorno del soldato”.

Tra i vari riconoscimenti è stato insignito, fra gli altri, dei premi “Fondi –La Pastora”, “Tivoli-Villa d’Este”,” Premio Calabria”, e destinatario di una edizione monografica del mensile specializzato “Sipario”, una sorta di “bibbia” del teatro italiano, direttore responsabile Mario Mattia Georgetti, in cui è racchiusa e sintetizzata tutta la sua produzione teatrale.