Marra (Fig): “campi da golf una vera ricchezza, altro che rischio per la biodiversità”

Calabria Sport

Il Delegato Regionale Federazione Italiana Golf, Mario Marra interviene su una questione che diviene spesso oggetto di discussioni e proteste, ossia la realizzazione dei campi da golf smontando così diversi luoghi comuni.

La Federazione Italiana Golf ha siglato un protocollo con le più importanti associazioni ambientaliste operanti nel nostro Paese - tra le quali Legambiente, Fondazione UniVerde e Federparchi – il cui obiettivo è quello primario di difendere il territorio, la natura e il paesaggio, come patrimonio dell’intera collettività e risorsa fondamentale anche per l’industria del turismo. Da qui, tutta una serie di impegni che i circoli attuano e promuovono al fine di salvaguardare l’assetto idrogeologico del territorio, gli aspetti paesaggistici e la tutela della biodiversità.

Esistono infinite pubblicazioni e studi che attestano le potenzialità di conservazione della natura che queste strutture sportive e ambientali rivestono, soprattutto per il proliferare di formidabili presenze animali e vegetali; non è un caso, ad esempio, che, in Calabria, il Golf Club San Michele di Cetraro sia stato premiato nel 2015 con il riconoscimento “Impegnati nel verde”, un premio ambientale della Federazione Italiana Golf (Fig) e dell’Istituto per il Credito Sportivo (Ics), nato per promuovere lo sviluppo ecosostenibile del golf e sensibilizzare i circoli e giocatori sulle tematiche ambientali.

Non si può non contestare, quindi, la strumentalità di talune gratuite propagandistiche affermazioni svincolate da una effettiva conoscenza dei reali effetti e benefici naturalistici che un campo da Golf può portare; e ci si sente legittimati in ciò, non solo perché rappresentanti territoriali di quello che è uno degli sport più antichi e praticati al mondo, ma soprattutto perché, da calabresi, si ritiene che così facendo non si faccia il bene di nessuno, e men che meno degli abitanti della nostra Regione.