Reggio, strutture psichiatriche ridotte all’osso. Usb: “Rete territoriale non è la soluzione”

Reggio Calabria Salute

Con personale ridotto all’osso come si può pensare di fare attività sociale e di recupero con i pazienti? Con turni che vedranno una sola unità lavorativa, cosa si potrà fare per i malati psichiatrici?

Sono queste le domande che tempestano l’assemblea dei lavoratori delle strutture psichiatriche reggine iscritti all’Usb a seguito della riunione convocata ieri, dopo l’approvazione da parte dell’Asp 5 della delibera n.321 del 26 giugno, con la quale viene accolta la proposta del Dipartimento Salute Mentale di definizione della nuova Rete territoriale di assistenza psichiatrica riabilitativa residenziale.

Ad allarmare la delegazione dei lavoratori è soprattutto il fatto che “attraverso il DCA 91 del 10 giugno 2019 oltre a non tener conto del reale fabbisogno dei posti letto per i malati, non sembra sia stata considerata neanche la possibilità di eventuali nuove richieste di ricovero che potrebbero venire dal territorio, e questo è particolarmente grave se consideriamo che la stessa Oms evidenzia il costante aumento di persone affette da disturbi psichiatrici”.

“È quindi un fabbisogno che vede i pazienti trattati alla stregua di numeri, di fredde statistiche, sballottati da una tipologia all’altra di residenzialità senza tener conto delle esigenze terapeutiche ma con il solo fine di far quadrare i conti. Al taglio netto del fabbisogno di posti letto ne consegue chiaramente il taglio di posti di lavoro: circa due terzi degli operatori e degli educatori, da più di trent’anni impiegati in questo delicato settore, perderanno la propria occupazione e il proprio stipendio, che spesso rappresenta l’unica entrata per il nucleo familiare. La riduzione del personale impiegato comporterà la riduzione drastica dei servizi, già ridotta al minimo a causa dei noti problemi di questo martoriato settore: ciò significherà mettere una pietra tombale sull’idea stessa di riabilitazione per i pazienti psichiatrici”.

I gestori delle cooperative hanno minacciato di consegnare le chiavi delle strutture se entro il 20 luglio non si riuscirà a trovare una soluzione condivisa. Usb è pronta a intraprendere ogni azione a tutela di queste persone, nel mentre è stata anche mandata richiesta di incontro urgente al Generale Cotticelli e al Prefetto Mariani.