Acque balneabili a Pizzo, ma rimangono alcune criticità

Vibo Valentia Salute

Acqua nuovamente balneabile a Pizzo, anche se rimangono ancora diverse criticità. Il Servizio Acque del Dipartimento di Vibo Valentia dell’Arpacal ha comunicato ieri al Sindaco di Pizzo Calabro, al Ministero della Salute ed alla Regione Calabria, l’esito delle analisi suppletive delle acque di balneazione del punto “Lido Malfarà” che lo scorso 26 giugno avevano dato esito sfavorevole.

Esito conforme per le analisi suppletive con valori di Enterococchi intestinali ed Escherichia coli vicini allo zero, ma con una criticità che il Servizio Acque del Dipartimento di Vibo Valentia dell’Arpacal ha prontamente rilevato alle istituzioni competenti. I tecnici hanno prelevato anche due campioni aggiuntivi per la verifica delle acque superficiali del fosso Malfarà e delle acque marine interessate dalla foce dello stesso fosso.

L’esito delle analisi parla da solo. Le acque superficiali del fosso hanno Enterococchi intestinali superiori a 242.000 (MPN/100ml) ed anche l’Escherichia coli registra un valore superiore a 242.000 (MPN/100ml). Le acque di balneazione, prelevate a dieci metri a destra della foce del fosso, registrano Enterococchi intestinali pari a 1320 (MPN/100ml), mentre l’Escherichia coli si attesta a 8160 (MPN/100ml). Occorre ricordare, come metro di paragone, che la normativa sulla balneazione prevede il valore limite di 200 n*/100 ml per Enterococchi intestinali e 500 n*/100 ml per l’Escherichia coli.

“Le acque del fosso Malfarà – scrivono i tecnici dell’Arpacal al Comune di Pizzo – rappresentavano all'atto (del prelievo, ndr) una fonte di pressione per le acque marine adibite alla balneazione del Lido Malfarà. Si richiama, ai sensi del DM 16 luglio 2018 art. 6 comma 4, la trasmissione alle parti interessate di ogni provvedimento adottato, altresì di ogni informazione utile all'identificazione ed alla rimozione delle cause, che ad oggi hanno determinato il superamento dei limiti di norma del campione eseguito in acque destinate alla balneazione, nell'area interessata dal fosso Malfarà”.