Dl Sanità. Cotticelli: debito frutto di malagestione. Priorità a legalità, la legge è nuovo “santo in Paradiso”

Calabria Salute
Saverio Cotticelli

“La conversione in legge del decreto (sulla Sanità, ndr) e quindi il rafforzamento di alcune previsioni che riguardano la struttura commissariale e lo sblocco del turn over darà agli operatori sanitari la possibilità di svolgere in pieno i compiti che sono stati loro assegnati”.


È quanto ha rassicurato, parlando con l’Agi, il commissario ad acta per la sanità calabrese, Saverio Cotticelli, commentando la conversione in legge del “Decreto Calabria” sulla sanità.

Secondo il generale, l’approvazione definitiva della normativa testimonierebbe “come questo governo abbia avuto a cuore le sorti della Calabria, varando un provvedimento eccezionale, perché eccezionale era ed è la situazione della Calabria.”

Per Cotticelli, infatti, Governo e il Parlamento si sarebbero resi conto che la nostra regione “meritava un trattamento diverso, per invertire una tendenza che da troppi e lunghi anni hanno visto depauperarsi i diritti e le aspettative di cura dei cittadinie che dunque questosarà un tentativo per trattenere i calabresi nella loro terra, migliorare le prestazioni sanitarie e rientrare finalmente da un debito che è frutto di malagestione e di altre cose inenarrabili”.

Il commissario ha poi voluto ribadire le priorità della propria gestione, ovvero la legalità, la trasparenza delle procedure, “il venire incontro - ha spiegato - alle legittime esigenze prima dei malati e poi degli operatori sanitari, cioè di tutto il personale medico, sanitario, parasanitario che con sacrificio e dedizione presta in silenzio un’opera meritoria”.

Grazie allo sblocco del turn over, secondo Cotticelli, verranno così ripianati gli organici, perché "mancano tantissime figure professionali".

DAL TURN OVER AL RIPIANO DEGLI ORGANICI

“Si pensi - ha spiegato ancora - che prima del mio arrivo di tutti i posti autorizzati ne sono stati coperti massimo il 45%, ed è un dato sconvolgente, e si pensi a questo dato adesso in vista dell’estate”.

Cotticelli ha poi sostenuto che si stiano facendo miracoli per mantenere aperte le strutture: “mi sto assumendo responsabilità di tutti i tipi perché - ha affermato - non ci sia nessun reparto che chiuda o operi senza personale

Poi una stoccata alle precedenti gestioni: “in passato - ha sbottato - si sarebbe potuto fare una programmazione delle assunzioni senza aspettare altre cose: noi invece adesso faremo in modo da garantire i servizi essenziali alla popolazione e inizieremo ad assumere nei limiti dei posti autorizzati e ovviamente con la copertura finanziaria necessaria fino a coprire gli organici, attingendo dalle graduatorie aperte.

Il commissario alla Sanità ha concluso ribadendo che il suo metodo d’azione è quello della concertazione: “non sono il ‘dominus’, ma sono uno che, nel confronto con gli altri, deve trovare le soluzioni più armoniche nell’interesse generale".

Per questo Cotticelli ribadisce di operare ascoltando i sindacati e le parti sociali: “da me - ha detto - c’è ogni giorno una processione di persone, soprattutto giovani che hanno tante speranze e dicono di non avere santi in paradiso. Io dico loro che non c’è bisogno di santi in paradiso, perché c’è la legge, è la legge il santo in paradiso. Perché la legge assicura i diritti, e noi - ha concluso il commissario - dobbiamo assicurare i diritti”.