Non si fermano gli sbarchi: altri 60 migranti nascosti sottocoperta di una barca a vela

Reggio Calabria Cronaca

Ancora un’altra imbarcazione piena di migranti è stata intercettata nella notte e a poche miglia dalle coste Italiane dai sistemi di controllo messi in campo dal Roan, il reparto aeronavale della Guardia di Finanza di stanza a Vibo Valentia.

Già dal primo pomeriggio di ieri, infatti, era stata segnalata in navigazione, al largo di Caulonia, nel reggino, di una barca a vela che si dirigeva verso il nostro Paese.

Apparentemente poteva essere scambiato per un regolare natante da diporto, ma l’esperienza dei militari li ha indotti a indagare con attenzione.

Due unità navali della Guardia di Finanza, una del Roan di Vibo e una del Gruppo Aeronavale di Taranto, hanno così preso il mare, individuando l’imbarcazione, un monoalbero di una quindicina di metri, e raggiungendolo verso le sette di ieri sera.

Salite a bordo le fiamme gialle vi hanno trovato stipati sottocoperta 60 migranti, 41 uomini adulti, 6 donne e 13 minorenni, tutti di origine mediorientale, di provenienza iraniana, irachena e siriana, mentre all’esterno e al timone vi erano due ucraini, che sono sospettati di esserne gli scafisti.

Presi in custodia i sospettati la barca a vela è stata scortata fino al porto di Roccella Jonica, dove sono partite le operazioni di identificazione dei migranti e quelle di assistenza sanitaria, dopodiché il loro trasferimento nel Centro di Prima Accoglienza della Protezione Civile locale.

Alle attività hanno partecipato anche gli agenti del Commissariato di Polizia di Siderno insieme ad una task force composta di personale della Direzione Centrale dell'Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, dell'Agenzia governativa Frontex e dell'Ufficio Immigrazione della Questura di Reggio Calabria.

La procedura di sbarco e di accoglienza è avvenuta con la supervisione della Prefettura del capoluogo il cui prefetto, Massimo Mariani, ha seguito tutte le fasi. Oggi stessa l’Ufficio di Governo si interfaccerà col Dipartimento delle Libertà Civili che provvederà al ricollocamento dei rifugiati.

Dalle prime informazioni acquisite dagli investigatori pare siano partiti alcuni giorni fa da Smirne (Izmir), in Turchia e la navigazione sia stata condotta in modo da raggiungere l’Italia durante la notte del fine settimana, evidentemente nella speranza di trovare meno controlli.

Al momento dell’intercettazione la barca a vela stava navigando senza alcun problema apparente e i migranti, non visibili all’esterno, sono stati scoperti solo quando i militari sono saliti a bordo ed entrati nei locali interni. I due presunti scafisti sono stati ovviamente arrestati e la barca sequestrata.

(aggiornata alle 14:27)