Cure palliative, nella riunione del Sicp emerse criticità del sistema regionale

Calabria Salute

Cinque Hospice accreditati convenzionati, per un totale di 50 posti letto, per le cure palliative residenziali. Posti tuttavia insufficienti, mentre le cure palliative domiciliari ed ospedaliere in alcune Asp sono assenti. È emerso nel corso della riunione del consiglio direttivo e l’assemblea soci Calabria della Sicp (Società Italiana di Cure Palliative), presieduti dal Coordinatore Regionale Francesco Nigro Imperiale, coadiuvato dalla Segretaria Francesca Dalmastri.

Il Consiglio Direttivo, composto anche da Francesca Arvino, Antonino Iaria, Giuseppe Stillo, Vincenzo Trapani Lombardo, ha discusso delle criticità della Rete di Cure Palliative in Calabria, dall’ assenza delle unità organizzative in alcune Asp, alla grave carenza di unità di Cure Palliative Domiciliari, come evidenziato dal Ministero della Salute sul Rapporto al Parlamento del 2018, sullo stato di attuazione della legge n.38, del 15 marzo 2010: “Disposizioni per garantire l’accesso alle Cure Palliative e alla Terapia del Dolore”. A tal proposito è stato chiesto un incontro con Saverio Cotticelli, Commissario ad acta per il piano di rientro in Calabria.

Ricordiamo che le cure palliative, che si occupano di assistere persone affette da patologie cronico-degenerative in fase avanzata a prognosi infausta, sono LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), e che per legge debbono essere garantiti. Ma purtroppo molti pazienti non riescono ad accedere alle cure per scarsa informazione, e mancanza di organizzazione dei servizi sanitari territoriali, quindi nella fase finale della vita muoiono in ospedale per acuti, al posto che in Hospice o a domicilio ricevendo cure non adeguate alla loro sofferenza per mancanza di un approccio multidisciplinare che tenga conto oltre all’aspetto fisico anche di quello psicologico e sociale.