Torna al Rendano il kolossal del “Telesio”: arriva in scena la Medea

Cosenza Tempo Libero

Torna al teatro Rendano di Cosenza il kolossal promosso e organizzato dal liceo classico Telesio. Il 24 maggio sul palco della struttura bruzia andrà in scena “Medea – I segreti della nave Argo”, per la regia di Antonello Lomabrdo, che si è voluto cimentare, ancora una volta, in una “sfida” artistica, interessante e coinvolgente, finalizzata alla produzione di un lavoro capace di valorizzare il teatro greco tra tradizione e innovazione e di veicolarne i messaggi universali validi per l’uomo di ogni tempo.

Lombardo è riuscito a fondere il mondo epico e quello tragico, per proporre al pubblico un originale punto di vista, che ha consentito di ripercorrere il mito degli Argonauti. Si tratta della quinta produzione delle Officine Teatrali Telesiane, fortemente volute dal dirigente scolastico, Antonio Iaconianni, affinché garantissero la possibilità di rivivere il “miracolo” del teatro greco di tradizione in una sorta di ideale “Siracusa bruzia”, che in questi anni ha ricevuto sempre il consenso e il supporto dell’Amministrazione Comunale.

L'ambizioso progetto è sostenuto dall’Assessorato all’Istruzione e Cultura della Regione Calabria patrocinato dal Consiglio regionale della Calabria e dall’Associazione “Humanismus Heute”. Tale attività progettuale ha accostato alla rappresentazione teatrale il Certamen Telesianum Internazionale, di cui docente referente è Titti Mastrangelo, che ha dichiarato: “Il Certamen Telesianum Internazionale 2019 è stato organizzato con lo scopo di ampliare i confini della gara di traduzione da una realtà locale e nazionale ad una dimensione Europea. Lo scenario internazionale vuole sottolineare il valore della cultura quale imprescindibile interazione tra i popoli.

“Obiettivo principale del Certamen - ha continuato la docente - è quello di porre la ricchezza culturale della classicità a disposizione delle giovani generazioni per la costruzione di una coscienza civile consapevole e sensibile ai temi della contemporaneità. La scuola - ha concluso Mastrangelo - è chiamata a svolgere un ruolo attivo, oltre che formativo, di integrazione sociale e mediazione culturale. In tale contesto la cultura classica interagisce con i saperi, le competenze e le prospettive della modernità esplicitando, così, la sua vocazione civile”.

Farà da cornice al Certamen un seminario di Studi in cui sarà trattato il tema della Xenia che vedrà la prestigiosa presenza do Bernhard Zimmermann, docente di Letteratura greca presso la Albert-Ludwigs-Universität di Freiburg (Germania) e membro dell’Accademia delle Scienze di Heidelberg. Il regista Antonello Lombardo ha affermato che “La messa in scena di quest'anno vede l'innesto tra mito e tragedia dove, l'inizio prevede il vissuto di ognuno di noi in una gabbia, che rappresenta il proprio mondo, quel piccolo mondo inglobato successivamente da un mondo più grande, ma quel piccolo mondo che si pensa essere per sempre sparito, torna e diventa il rifugio di ogni essere umano. Una chiusura ad anello - ha continuato Lombardo - che permette a Medea di contenere tutte le dimensioni delle passioni, offrire la possibilità di toccare gli estremi, ed essere una donna avvolta da una dimensione perturbante, che vive una condizione di isolamento e sofferenza. Medea - ha concluso il regista - mostra di essere donna contemporanea in ogni senso, la rabbia,le frustrazioni e il linguaggio che utilizza appartengono alla nostra contemporaneità”.