Strongoli, danneggiato campanile della chiesa dei santi Pietro e Paolo

Crotone Cronaca

L’ondata di maltempo delle scorse settimane ha lasciato danni sul territorio di Strongoli. È rimasto ancora irrisolto il problema del campanile della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo.

Un fulmine che si è abbattuto sul pinnacolo ha danneggiato gravemente la parte muraria lesionandola con pericolo di crollo e di incolumità pubblica.

Piazza Duomo transennata e chiusa con ordinanza, due famiglie residenti sgomberate, Chiesa chiusa, è il bilancio di quanto rimane di quel 13 aprile quando in sole 2 ore di pioggia è stata mandata in tilt tutta la parrocchia.

La più grande parrocchia di Strongoli

Nella conta dei danni si annotano anche la rottura dell’orologio, impianti elettrici bruciati, organo a canne danneggiato, impianto video sorveglianza distrutto, campane bruciate; il tutto a seguito della forte scarica elettrica caduta sulla storica struttura del Vescovado.

A distanza di 18 giorni, tra l’indifferenza dei tanti, la Parrocchia ha diramato un comunicato stampa in merito all’episodio lamentando i ritardi sulla gestione degli interventi e chiedendo aiuto alle istituzioni per mancanza di fondi.

Sin dalle prime fasi, c’è da annotare, la Commissione straordinaria che guida il Comune di Strongoli ha dato disponibilità per attivarsi alla risoluzione del problema ed interessare i vari livelli di competenza istituzionale.

Il costo della riparazione non spetta all’amministrazione comunale; la struttura della Chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Strongoli è un bene della Curia e si dovrà provvedere al riguardo solo dopo aver ottenuto soprattutto le autorizzazioni della Soprintendenza.

Intanto i fedeli hanno provveduto autonomamente a quantificare i danni ed a richiedere i preventivi necessari per le riparazioni.

La parrocchia non ha fondi per provvedere all’emergenza. Si tenterà di coinvolgere maggiormente la Curia di Crotone considerata l’emergenza e soprattutto puntando sul fatto che nel territorio dispone di numerose proprietà di terreni per i quali vengono riscosse quote annuali di fitto.

Intanto le due famiglie sgomberate non potranno ritornare nelle loro abitazioni fin quando non sarà risolto il problema e soprattutto dopo aver messo in sicurezza l’area.

Queste famiglie hanno dovuto provvedere sin da subito a trasferirsi in nuove abitazioni con disagi legati al riscaldamento.

Nella nota stampa della Parrocchia si legge testualmente “Se la piazza è ancora transennata, se la campana non suona, non è certo colpa dei volontari della Parrocchia, che hanno tentato tutte le strade per risolvere il problema. Non è neppure colpa dei parroci, che stanno tentando tutte le carte per avere aiuto dalla Curia. Come sempre, quando le cose sono complicate, ognuno parla, ognuno dice, come nella poesia di Pascoli La quercia caduta”.

Ed ancora che la parrocchia “ha tentato in tutti i modi in primis noleggiando una gru di 26 metri, l’unica che poteva arrivare in piazza, in modo di tentare una risoluzione al problema, ma ciò non è andata a buon fine in quanto nonostante i 26 metri non è riuscita ad arrivare. Con l’ausilio di un drone abbiamo osservato da vicino i danni ed un ingegnere ha redatto una perizia tecnica, da cui si evincono lesioni e crollo di una parte del pinnacolo, lesioni estese al basamento della cupola del campanile, rottura di molte tegole, l’unica via per mettere in sicurezza il campanile è quello di montare un impalcatura per l’intero campanile in modo da operare in sicurezza. La Parrocchia continua a bussare a varie porte: Curia, Comune.”