Seconda edizione “Luce nella notte” promosso dalla Fidapa contro i soprusi sulle donne

Catanzaro Attualità

Si è svolta ieri la seconda edizione della manifestazione "Luce nella notte", realizzata dalla Fidapa in collaborazione con gli altri distretti calabresi e il patrocinio della Regione Calabria, della Camera di Commercio di Catanzaro, delle Province di Catanzaro, Crotone e Vibo e dei Comuni di Catanzaro, Lamezia Terme e Soverato, svoltasi ieri al teatro Politeama.

Un percorso di sensibilizzazione che la Fidapa ha messo in atto attraverso un gioco di squadra che ha abilmente coinvolto diverse realtà territoriali in un grido prepotente che vuole dire "no" alla violenza. Impegno sociale e programmazione politica sono, secondo la presidente Marisa Fagà, «gli ingredienti giusti per metter fine ad un fenomeno di enorme attualità e drammaticamente dilagato negli ultimi anni». I nuovi dati spaventano profondamente: una donna su cinque ha subito violenza con l'80% di abusi fisici da parte del proprio compagno. In Calabria in un anno sono stati solo dieci i casi di maltrattamento o abuso denunciati, ma chissà quanti altri ce ne sono stati e ce ne saranno se non si mette un freno ad una problematica quasi arcaica basata su stereotipi e pregiudizi dimostratisi ardui da debellare. Utili a tal proposito le testimonianze raccolte dai ragazzi dell'Itis Scalfaro, che hanno letto come la diversità di genere e le aspettative maschiliste dei calabresi stiano alla base di quei comportamenti violenti che portano l'uomo a prevaricare, anche fisicamente, il gentil sesso. Un lavoro che i giovani hanno consegnato al governatore Giuseppe Scopelliti, chiedendo un impegno politico più significativo ed un supporto a progetti che contribuirebbero all'attuazione di determinate strategie. Un impegno che lo stesso Scopelliti ha detto di voler metter in atto attraverso «una rete di interventi e l'adesione ad un governo partecipato che ci permetta di mettere a confronto vari punti di vista in azioni che sono la base per il futuro della regione».