Crotone. Bonifica dei siti radioattivi, entro aprile il progetto definitivo

Crotone Attualità

Un progetto definitivo della bonifica entro la fine di aprile. È l’impegno assunto dal segretario regionale Mibac durante una riunione in Prefettura.

Il segretario ha inoltre assicurato che presenterà un cronoprogramma per la conclusione dei lavori e la riconsegna del Castello Carlo V alla comunità crotonese.

Ieri mattina, si è riunita la Commissione Tecnica istituita per discutere dello stato di avanzamento dei Documenti di Valutazione di Radioprotezione (DVR) relativi a tre dei progetti di bonifica nel territorio della Provincia.

Nel corso dell’incontro, presieduta dal Prefetto, è stato approfondito il DVR dell’Arenile antistante la discarica ex Fosfotec “Farina-Trappeto”, il cui progetto di bonifica è gestito da Syndial; quello dell’area archeologica nel comune di Crotone, il cui progetto di bonifica è gestito invece dall’amministrazione locale, e, infine, quello del Castello Carlo V, progetto gestito dal Segretariato Regionale MIBAC.

Con riferimento al primo DVR i componenti della Commissione Tecnica hanno condiviso la revisione da parte di Syndial, ritenendo di poter formulare il parere al Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare con le prescrizioni emerse ad esito del confronto.

Non altrettanto si è potuto disporre relativamente al progetto dell’area archeologica, il cui DVR, nonostante una recente revisione, presenta ancora dei notevoli profili di criticità.

Per l’adozione del Documento sarà, pertanto, necessaria una caratterizzazione del sito secondo criteri scientificamente condivisi, per poter acquisire maggiori elementi in ordine alla presenza di materiale con una concentrazione sopra la soglia di sostanze pericolose.

Solo al termine di questa ulteriore revisione del DVR sarà possibile formulare il parere per il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Relativamente all’area del Castello Carlo V, infine, è emerso che, nonostante le rilevazioni Arpacal abbiano accertato la presenza di gas radon a livelli inferiori alle soglie di legge e la presenza di tenorm interrato in profondità e già adeguatamente isolato, il sito presenta anche un importante volume di tenorm in superficie che necessita di essere rimosso.

In particolare la caratterizzazione dell’area, condotta dal Segretariato Regionale Mibac tramite un esperto qualificato, ha consentito di differenziare all’interno del Castello delle zone in cui la presenza di tenorm in profondità non impatta sui livelli di radioprotezione, come già emerso nel dossier di Arpacal, da zone in cui sono necessari interventi di rimozione dei metasilicati presenti in superficie per un volume complessivo di circa 200 m3 di materiale.

Il Prefetto, atteso che il DVR è stato quasi integralmente condiviso da tutti i componenti della Commissione, salvo alcune osservazioni prontamente recepite dal Segretariato Regionale MIBAC, ha espresso parere favorevole con prescrizioni sul progetto, creando le premesse per una riapertura dell’importante sito.