Giorgio Napolitano in Calabria, dopo la gioia ritorna la paura degli attentati

Reggio Calabria Attualità
Giorgio Napolitano Maria Stella Gelmini

Giorgio Napolitano in Calabria, dopo la gioia ritorna la paura degli attentati
La visita del Presidente funestata dal ritrovamento di un'auto imbottita d'armi

È iniziata ieri sera, intorno alle 18.30, la visita di Giorgio Napolitano in Calabria. Atterrato ieri sera all'aeroporto dello Stretto il presidente della Repubblica è stato accolto dal prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, con il quale si è intrattenuto per una cena riservata. Una visita, la sua, annunciata dopo i fatti di Rosarno, per partecipare alla "Giornata della legalità". Questa mattina, alle dieci e mezza, in Prefettura, il Capo dello Stato ha avuto un lungo colloquio, a porte chiuse, con i rappresentanti delle istituzioni locali, i magistrati e i vertici delle forze dell'ordine.
Al termine della riunione, il Presidente, ha incontrato le delegazioni delle giovani scolaresche di tutte le province calabresi, nel plesso scolastico "Mattia Preti", e ha partecipato alla giornata della legalità, unitamente al Ministro dell'istruzione Maria Stella Gelmini.
Ai ragazzi Napolitano assicura: "La riunione del Governo nella sua collegialità, il mio intervento e la mia visita, tutto ciò, non devono essere solo fugaci apparizioni ma impegno continuativo e sistematico fin quando non avremo portato al successo le nostre e vostre battaglie".
Agli italiani ricorda: "La Calabria è in prima linea nella lotta contro la criminalità, e tutti, lo Stato nazionale, le sue istituzioni dobbiamo essere in prima linea con la Calabria". Durante la manifestazione, organizzata dal Ministro della Pubblica Istruzione, la Gelmini, dopo aver ringraziato il Capo dello Stato per aver accettato l'invito, ai ragazzi ha detto: "Sono fermamente convinta che la scuola e che voi studenti potete fare moltissimo per il vostro territorio; avere rispetto per ogni cultura differente dalla nostra, perciò ragazzi siate tolleranti aiutate chi viene da un altro paese a conoscere il nostro".
La manifestazione si è svolta tranquillamente e i ragazzi che si sono susseguiti al leggio hanno rivolto al Presidente speranze per il futuro; "è ora di fare fatti perché parole ne abbiamo sentite troppe" questa la richiesta di un ragazzo di Crotone. In fine Napolitano saluta cordialmente i ragazzi e lascia la Calabria. Nel frattempo, però, giunge la notizia del ritrovamento di un'auto contenente un vero e proprio arsenale bellico e dei passamontagna, in via Ravagnese, in una zona non interessata dal percorso effettuato dal Capo dello Stato. I vertici del comando provinciale dei carabinieri hanno inoltre affermato, in maniera categorica, che il ritrovamento non è legato in nessun modo alla visita del Presidente della Repubblica. Secondo gli inquirenti armi ed ordigni servivano quasi certamente per compiere intimidazioni a commercianti o imprenditori cittadini, così come spesso avviene nella città dello Stretto.