Cgil Calabria e Area Vasta: “vigileremo sul Progetto di Bonifica fase 1”

Crotone Attualità
La zona industriale di Crotone

È stata accolta positivamente la notizia del via libera definitivo sull’avvio del Progetto Operativo di Bonifica Fase 1, la posa in opera a mare di importanti protezioni fisiche che permetteranno nella immediata fase successiva la rimozione e il conferimento in piattaforme ambientali omologate delle centinaia di migliaia di rifiuti pericolosi che, ad oggi, costituiscono le colline maledette che costeggiano la strada consortile.

A manifestare soddisfazione in merito sono la Cgil Calabria e l’Area Vasta Kr Cz Vv che ricordano come “proprio qualche mese fa, con l’iniziativa ”dopo la bonifica ancora il lavoro” messa in campo dalla Filctem Cgil Calabria unitamente alla Cgil Territoriale abbiamo rivendicato con forza l’avvio delle attività di risanamento ambientale, perché consci che il territorio crotonese abbia la necessità di aprire una nuova fase che possa cogliere proprio dalla rinascita di quell’area il volano per una idea di sviluppo integrato che riesca a coniugare l’attenzione al territorio, il legame con la storia e la tradizione, il rapporto di fiducia tra imprese e territorio ed una sostenibilità degli interventi di natura tecnica, economica e sociale”.

“Siamo certi - sottolineano ancora - che i fattori richiamati, ricondotti in una visione di sistema, potranno veramente agganciare il cambiamento epocale che si teorizza con la rivoluzione industriale prossima ventura, che si sta dibattendo e che insieme ai nuovi mestieri, alla formazione, alle piattaforme internet alla banda larga, ai nuovi vettori, alle reti intelligenti e alla digitalizzazione diffusa costituiranno la base del nuovo paradigma industriale e produttivo collegato con un sistema energetico e di mobilità pubblica e privata che vedrà la produzione e l’utilizzo delle energie rinnovabili il suo architrave”.

“Infine, come Sindacato, per la funzione che esercitiamo di agente sociale saremo soggetto attento a vigilare e sollecitare affinché il primo positivo atto non rimanga come spesso è accaduto sul territorio l’ennesima celebrazione della posa della prima pietra che, alla fine, è diventata anche l’unica” – concludono.