Rocco Morabito tornerà in Italia, Corte uruguaiana confermerebbe estradizione del boss

Reggio Calabria Cronaca

Rocco Morabito tornerà in Italia: la notizia è apparsa sul magazine uruguaiano Busqueda, che sostiene di aver appreso da fonti giudiziarie che la 1a Corte d’appello penale del paese sudamericano abbia confermato in settimana l’estradizione nel nostro paese del presunto boss di ‘ndrangheta, uno tra gli uomini più ricercati negli Stati Uniti e in Italia condannato in contumacia a 30 anni di carcere per associazione mafiosa e traffico di droga.

Morabito, 53enne originario di Africo, nel reggino, soprannominato 'u Tamunga (dalla storpiatura del nome dell’indistruttibile fuoristrada tedesco Dkw Munga) aveva lasciato l’Aspromonte a 25 anni trasferendosi a Milano, dove era entrato nel giro dei giovani rampanti del centro per curare lo spaccio di cocaina e, sempre secondo gli investigatori, avrebbe avuto molti rapporti d’affari con il Sudamerica.

Latitante per quasi 23 anni, venne rintracciato e catturato nel settembre del 2017 in un hotel a Montevideo, la capitale dell’Uruguay. Allora fu fermata anche una donna angolana di 54 anni, con passaporto portoghese, che sarebbe la moglie dell’allora ricercato (LEGGI).

Al momento dell’arresto il boss aveva con sé un documento brasiliano falso sotto le mentite spoglie di Francisco Capeletto e con il quale aveva ottenuto la carta d'identità uruguaiana. Fu trovato con una pistola Glok 9 mm, oltre 13 telefoni cellulari, una dozzina di carte di credito, assegni in dollari e 150 sue foto.

Secondo gli investigatori che lo arrestarono avrebbe risieduto in una località balneare, Punta del Este, per una decina d’anni.

Morabito - che era inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità, su di lui pendeva un provvedimento di cattura “rosso dell’Interpol - da quanto riferisce il magazine uruguaiano era agli arresti in attesa di un processo per falsificazione di documenti.

Nei mesi scorsi aveva ingaggiato una battaglia legale con la magistratura del paese sudamericano proprio per evitare di essere estradato. Secondo fonti locali tenterà ora un estremo appello alla Corte Suprema.