Leggi razziali. Il film di Lo Piano ‘La croce e la stella’ approda a Montecitorio

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Approda a Roma, nella suggestiva “Sala della Regina” a Montecitorio, “La Croce e la Stella” il film di Salvatore Lo Piano, sul più grande campo di concentramento per ebrei in Italia: Ferramonti di Tarsia.

Prodotto dalla Loading Production srl, per Salvatore Pate, l’evento è stato un enorme successo per tutta la Calabria dove l’opera è stata interamente girata. Realizzato in modo indipendente, senza fondi pubblici, poiché autoprodotto, il film rappresenta il tentativo di costruire un ponte per un possibile dialogo tra fedi religiose e favorire la tolleranza fra i popoli.

Il conflitto interiore di un anziano sacerdote, alla ricerca di una verità mai inseguita verso le sue vere origini, apre una pagina di storia sconosciuta; perché Ferramonti è la storia: quella dell’uomo contro l’uomo. Con il proclama delle leggi razziali del 1938, inizia il racconto del regista calabrese che narra, con garbo e rigore storico, una vicenda atroce, ma con risvolti di rara profondità umana, svelando il lato solidale della popolazione calabrese e della stessa direzione del campo, verso i 3000 deportati, mitigando sofferenze e privazioni.

Dopo una lunga fase di ricostruzione storica, "La croce e la stella", ha ottenuto, valutata la portata culturale, il patrocinio morale dalla Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), dalla Chiesa Cattolica mediante l’Ufficio per l’Ecumenismo ed il Dialogo Interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), dalla Lega Italiana per i Diritti dell’Uomo e da “Religion for Peace, tutte presenti alla proiezione.

Prezioso l’aiuto dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza (Ancr) di Torino. Organizzata da Radio Sparlamento, all’evento, oltre le istituzioni della Camera dei Deputati, l’Anica, Rai Parlamento e ospiti del settore. Per i due comuni calabresi che si sono mostrati sensibili all’opera, Tarsia e Belmonte Calabro, erano rappresentati dai rispettivi sindaci, Roberto Ameruso e Francesco Bruno, disponibili ad un progetto sostenuto dal produttore belmontese d’hoc Salvatore Pate, che ha chiosato con un significativo Mai, mai, mai più.

“Le storie ben raccontate, come La Croce e la Stella - dice coinvolta il presidente dell’Ucei Noemi Di Segni - sono utili certamente alla memoria e meritano di essere viste e commentate nelle scuole”. Oltre al regista, impegnato nel film a titolo gratuito, i consensi sono stati tributati e raccolti dai bravissimi attori presenti a Montecitorio, apprezzati in un’opera girata con infinita dolcezza.