Sanità. Cgil: “querelle Governo-Regione aumenta migrazione e indebolisce comparto”

Calabria Salute

“Il continuo braccio di ferro tra Governo regionale e nazionale” creerebbe un danno che “aumenta la migrazione sanitaria e indebolisce la sanità in Calabria” e sulla questione serve un confronto “responsabile”.

Se ne dicono certi Luigi Veraldi, della Segreteria Regionale della Cgil Calabria e Angelo Sposato, Segretario Generale della stessa sigla che esprime il proprio disappunto sulla “disputa” in atto in relazione alla “Sanità Calabrese”, che a dire dei sindacalisti sia “animata” dal Ministro Giulia Grillo, “che ancora oggi si affida a sterili comunicazioni sui Social invece di mettere in campo misure e azioni necessarie al miglioramento della Sanità della nostra regione”.

Per Veraldi e Sposato, in sintesi, poco conta denunciare notizie già “ben note ai calabresi” che riguardano il Servizio Sanitario Regionale, “esponendo rilievi statistici negativi, il continuo indebitamento ed il peggioramento dei Lea”.

La Cgil sostiene infatti che si sarebbe aspettata dal Ministro l'annuncio dei provvedimenti correttivi da concordare con la struttura commissariale e la Giunta calabrese, “per operare e garantire – spiega - una adeguata tutela in favore dei calabresi in termini di pratica risposta al diritto alla salute”.

Secondo i due dirigenti sindacali, insomma, “ancora oggi il Ministro” sarebbe “protagonista di un atteggiamento che sconfina nell'attività denigratoria verso il sistema della salute, che non mette al centro i diritti dei malati e che colpisce i tanti operatori che quotidianamente, attraverso il proprio contributo lavorativo e la propria professionalità, tentano di rispondere alle effettive necessità sanitarie scontrandosi con le problematiche di un sistema che per potere essere funzionale e funzionante deve essere sottoposto ad una profonda riorganizzazione”

Riorganizzazione che per la Cgil ad oggi non sarebbe avvenuta, e che non sarebbe stata un obiettivo dei governi nazionali né di quelli regionali susseguitisi, ma “né tanto meno dell'attività dei vari Commissari per il piano di rientro dal debito”. Un affondo i due sindacalisti lo lanciano anche all’indirizzo del Presidente Mario Oliverio criticandone l’atteggiamento assunto nei confronti delle diverse strutture commissariali che, sbottano “non ha aiutato la pianificazione programmata di un piano sanitario adeguato ai bisogni di salute, ma ha dato la sensazione di una lotta di potere”.

La Cgil “nel prendere atto delle continue inadempienze politiche-istituzionali-amministrative e delle polemiche sterili dei relativi responsabili”, si dichiara allora pronta ad affrontare insieme a cittadini e operatori della Sanità, un confronto pubblico con i governi, sia nazionale che regionale, con lo scopo di mettere in campo “la sfida necessaria a programmare un effettivo miglioramento della Sanità calabrese”

Obiettivi, in tal senso, sono il decollo della Medicina del Territorio e del modello delle Case della salute, il miglioramento della rete ospedaliera, con il definitivo avvio della costruzione dei tre nuovi Ospedali di Sibari, Palmi e Vibo Valentia, ed infine il “corretto rapporto tra sanità pubblica e sanità privata”, quest'ultima, conclude la Sigla, “per un'offerta integrativa e non sostitutiva di un servizio che deve continuare ad essere di preminenza e prevalenza pubblica”.