Lamezia. Cacciato dal pub lancia sgabello contro un giovane. Scoppia la rissa

Catanzaro Cronaca

Sono accusati di lesioni gravi e di rissa dieci uomini fermati questa mattina dagli agenti del commissariato di Lamezia Terme.

La polizia, su disposizione del gip presso del Tribunale locale, e su richiesta del Procuratore Salvatore Curcio e del sostituto Cianfarini, hanno eseguito le ordinanze cautelari nei confronti dei giovani, tutti lametini, (per uno di loro, S.A., è scattata l’accusa di lesioni gravi) e che sono stati sottoposti all’obbligo di dimora e di rientrare a casa entro le 20 di ogni sera e di non allontanarsene prima delle 7.

Le misure sono state disposte, come dicevamo, dopo il parapiglia scoppiato a fine febbraio scorso, venerdì 21 per l’esattezza: all’una e mezza di notte un ragazzo rimase allora ferito alla testa dal lancio di uno sgabello in ferro, che lo aveva colpito sul marciapiede davanti a un pub-pizzeria, il “Proud Mary”, su corso Numistrano.

Le indagini avrebbero portato ad accertare che nella tarda serata tre giovani (F.G, S.A. e G.M.) si sarebbero recati nel pub, inaugurato nei giorni precedenti.

Il gestore, avendo notato degli strani atteggiamenti da parte dei ragazzi, come l’episodio di uno di loro che si sarebbe tolto la maglietta rimanendo a torso nudo, li aveva invitati ad andarsene.

Fuori dal locale, S.A. avrebbe quindi scagliato lo sgabello in metallo contro un ragazzo che, soccorso e trasportato al Pronto Soccorso dal padre, presente al momento dei fatti, è stato poi trasferito in prognosi riservata all’Ospedale Civile di Catanzaro.

Da questo fatto ne è scoppiata una rissa che dall’esterno del locale è arrivata fino al marciapiede opposto. Nel corso dell’episodio due gruppi si sarebbero fronteggiati, colpendosi reciprocamente con violenza: in due hanno riportato anche delle lesioni.

È quindi emerso che la zuffa sarebbe originata dall’aggressione di S.A. all’altro giovane, all’esterno del “Proud Mary”. Al parapiglia avrebbe poi preso parte le due fazioni antagoniste: da un lato tre persone (F.G., G.M., e S.A.) e dall’altro quattro (M.A., D.S., L.C. e S.L.)

I ragazzi sono stati dunque denunciati alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme che ha chiesto la misura cautelare che, disposta dal Gip, è stata eseguita stamani.

UN ALTRO PARAPIGLIA DURANTE LA MOVIDA

Il Commissariato cittadino ha eseguito un’altra ordinanza cautelare disposta dal giudice per le indagini preliminari, Rossella Prignani, su richiesta del Procuratore Salvatore Curcio e del sostituto Frascino, nei confronti di due persone, D.M. e C.T., finiti ai domiciliari; un altro, D.V., è stato invece sottoposto all’obbligo di dimora con la prescrizione di far rientro entro le 20 e di non allontanarsi prima delle 7.

Per tre di loro (D.M., C.T. e D.V.), in concorso con un quarto soggetto (M.P.) già detenuto per lo stesso procedimento penale, l’accusa è di rapina ed estorsione; infine, D.M. e C.T., in concorso con M.P. ed altri minori sono ritenuti responsabili di lesioni personali gravi.

Le misure sono state emesse in relazione ai fatti accaduti nelle serate di sabato 26 gennaio quando M.P., e D.V., hanno preteso di non pagare le consumazioni effettuate presso un Pub Lametino. Il sabato successivo, 16 di febbraio, il proprietario del locale ha chiesto il pagamento delle consumazioni ed allor, i tre e altre persone lo hanno preso a pugni sul naso utilizzando anche delle sedie. Per questo motivo il Commissariato lametino ha arrestato, in flagranza di reato, M.P.