Castanicoltura: convegno di Coldiretti a Santo Stefano di Rogliano

Cosenza Attualità
Nella sede di Calabria Verde a Santo Stefano di Rogliano, Coldiretti Calabria e Donne Impresa hanno organizzato per domani con il contributo e il supporto tecnico degli esperti dell’Arsac, un focus sulla castanicoltura.

L’iniziativa è l’occasione per fare il punto della situazione produttiva e per analizzare le possibili strategie adottabili per una crescita di questo importante comparto produttivo che negli ultimi anni ha vissuto a causa del cinipide, una fase difficile.

“Vogliamo valorizzare e rilanciare la produzione castanicola calabrese, che veniva definita il “pane dei poveri” e rimotivare i castanicoltori nel curare e far crescere ulteriormente il comparto all’insegna della qualità” - ha affermato la responsabile di Donne Impresa Coldiretti Maria Antonietta Mascaro.

Per Coldiretti, la castanicoltura deve tornare ad essere il perno dell'economia agro-ambientale della bassa montagna e dell'alta collina calabrese.

Relazioneranno: il Responsabile regionale di Campagna Amica Mario Ambrogio, la responsabile Donne Impresa Cz-Kr-Vv Maria Antonietta Mascaro, il Direttore Regionale Coldiretti Calabria Francesco Cosentini, Tatiana Castellellotti del Crea, Vincenzina Scalzo e Fabio Petrillo dell’Arsac e Giuseppe Sicilia formatore lavori in quota.

In particolare sarà fatta una puntuale analisi sul controllo del cinipide in Calabria e gli incoraggianti segni di ripresa, con approfondimenti sulle prospettive della castanicoltura, da frutto tra la crisi e adesso in ripresa, anche in raffronto alle altre regioni italiane. Nel pomeriggio, presso l’Azienda Pascuzzo Rosa in località Gallico di Rogliano, si dimostreranno i principi fisiologici della potatura per avere così contezza e la formazione su come lavorare su una pianta ad alto fusto in sicurezza.

“I castagneti - prosegue Coldiretti - per secoli, hanno rappresentato un’importanza fondamentale nel territorio calabrese, dove sono presenti circa 102 mila ettari suddivisi in 49 mila ettari di fustaie e 53 mila ettari di cedui puri. Durante la giornata continuerà la raccolta firme per la petizione #stopciboanonimo per chiedere all’Europa di rendere obbligatoria l’indicazione di origine degli alimenti a protezione della nostra salute, per la tutela dell’economia del nostro paese, difendere la nostra agricoltura e fermare le speculazioni sul cibo.”