Caso Chindamo, lettera anonima riaccende i riflettori. Riprendono le ricerche

Vibo Valentia Cronaca

Una lettera riaccende i riflettori sulla scomparsa di Maria Chindamo, la donna di Laureana di Borrello di cui si sono perse le tracce da quasi tre anni, in particolare dal maggio del 2016 (LEGGI)

A squarciare il velo del silenzio è una missiva inviata all’avvocato Nicodemo Gentile (il legale della famiglia Chindamo) e alla Procura della Repubblica di Vibo nella quale verrebbero fornite indicazioni dettagliate sulla scomparsa di Maria: dal movente fino al punto esatto dove si troverebbe il corpo della donna.

Le ricerche sono dunque ripartite in una zona che si trova tra le province di Vibo e di Reggio Calabria, indicato appunto nella lettera, e non distante dal luogo in cui la donna è stata prelevata con la forza e portata via.

La scorsa settimana i carabinieri sono tornati in località Montalto e con l’ausilio di mezzi speciali hanno avviato gli scavi nella zona indicata.

Le luci intorno alla scomparsa si sono riaccese a “Quarto Grado”, la trasmissione di Rete4 che si è occupata della scomparsa. In studio erano presenti proprio il fratello, Vincenzo Chindamo e l’avvocato Nicodemo Gentile.

Nel corso della puntata si è parlato anche della lettera, che per Vincenzo sarebbe riconducibile a persone che conoscevano le abitudini di Maria e sapevano che la mattina in cui è scomparsa doveva recarsi in contrada “Montalto”.

Per il fratello tutto sarebbe avvenuto per “vendetta” e questa lettera alimenta i suoi sospetti.