Dati di ricerca sulla Terapia del dolore cronico: se ne parla in un convegno a Roma

Cosenza Salute
Foto: Agi

Il 5 marzo alle 19 verranno esposti presso il Ministero della Salute a Roma, i risultati dello studio “Indagine conoscitiva – Reti di Tera-pia del dolore”.

Dopo i saluti dell’onorevole Giulia Grillo, Ministro della Salute, il programma prevede le seguenti relazioni: Stato dell’arte sulla Terapia del Dolore in Italia, dottor F. Amato, direttore dell’Uoc Terapia del Dolore – Azienda Ospedaliera di Cosenza; Presentazione dello studio “Indagine conoscitiva – Reti di Terapia del dolore” professor R. Guarasci e dottor S. Laurita, Università della Calabria. Le conclusioni saranno affidate a A. Urbani, direttore generale della Programmazione sanitaria - Ministero della Salute.

Il progetto “Studio conoscitivo delle Reti di terapia del dolore”, avviato nell’ambito dell’Accordo di Collaborazione stipulato nel dicembre 2017 tra il Ministero della Salute e l’Università di Rende, ha avuto come obiettivo la realizzazione di uno studio epidemiologico di prevalenza della patologia del dolore cronico su scala nazionale e regionale, ed un’analisi dell’organizzazione clinico-gestionale della “Rete di Terapia del Dolore” nelle Regioni, con particolare riferimento a quelle sottoposte a Piano di rientro. L’analisi svolta ha analizzato i processi organizzativi e assistenziali dei servizi dedicati alla terapia del dolore individuando le strutture, le attività, le professionalità coinvolte e i dati e documenti da esse prodotte.

Nel complesso panorama dell'integrazione socio-sanitaria, negli ultimi anni si è assistito ad una forte accelerazione da parte delle Regioni italiane nella formalizzazione di modelli di valutazione integrata dei bisogni delle persone con fragilità che presentano dolore, secondo un orientamento che sta progressivamente abbandonando la settorialità, indirizzandosi verso un approccio più complessivo di pratica quotidiana di valutazione multidimensionale.

Il dolore, che riguarda da vicino un italiano su cinque, oggi è una vera e propria malattia. Alcuni recenti studi confermano, infatti, che il dolore cronico si autoalimenta anche addirittura in assenza della causa scatenante. Per gestire e trattare tempestivamente e in maniera globale il dolore persistente e cronico è necessario che le Regioni, dove la terapia del dolore è poco o malamente garantita, siano affiancate dagli organi istituzionali, al fine di realizzare reti assistenziali nelle quali, tra un trattamento di primo livello e quello ad alta complessità, si crei un processo organizzativo e gestionale clinico basato su una reale integrazione multidisciplinare e multi-professionale, capace di dare una risposta non meramente formale, ma di reale presa in carico assistenziale, alla sempre più crescente domanda di salute.