Vittima della strada, lo sfogo della giovane sorella: ma la giustizia, in Italia, dov’è?

Reggio Calabria Cronaca

Rocco Marando aveva appena 24 anni quando tragico incidente tra Roccella Jonica e Marina di Gioiosa lo strappò all’affetto della sua famiglia. Il giorno dopo, per quell’incidente, finì in arresto - per omicidio stradale - un suo coetaneo (di 23 anni) che dagli accertamenti risultò con un tasso di alcool nel sangue sensibilmente superiore a quello consentito dalla legge (LEGGI). A distanza di mesi da quella tragedia la famiglia della vittima chiede giustizia, e la chiede soprattutto la sua giovanissima sorella, Roberta, 19 anni, in questa accorata lettera.


di Roberta Marando

“Oggi mi trovo a parlare di giustizia. La giustizia in generale è l’ordine virtuoso dei rapporti umani in funzione del riconoscimento e del trattamento istituzionale dei comportamenti di una persona o di più persone coniugate in una determinata azione secondo la legge o contro la legge.

Per l’esercizio della giustizia deve esistere un codice che classifica i comportamenti non ammessi in una certa comunità umana, e una struttura giudicante che traduca il dettame della legge in una conseguente azione giudiziaria.

La giustizia per sé, per gli altri e per chiunque, si identifica comunque in un Dovere e in un Diritto. Il Ministero della Giustizia “dovrebbe essere preposto all’organizzazione dell’Amministrazione giudiziaria civile, penale e minorile, dei magistrati e di quella penitenziaria”.

Mi trovo a leggere molto spesso sui social di ragazzi come me e anche persone adulte, che scrivono: “in Italia la giustizia non esiste”.

Io oggi dico: non è vero che non esiste, perché in Italia si è sempre parlato di giustizia. Ma giustizia che riguarda solo persone di un certo ceto sociale; allora si, lì chiediamo tutti giustizia.

Ma quando arriva la notizia tramite telegiornali o giornali di un povero anziano che viene assassinato dentro casa sua da ladri pronti a rubargli la pensione, lì la giustizia dov’è? Quando a causa di un’operazione fatta male dai medici di un ospedale muoiono bambini o mamme durante il parto, senza avere la gioia di godersi certi momenti, lì la giustizia dov’è?

Quando si muore per un orrore o errore commesso da chi non è lucido a causa di droghe, alcool, psicofarmaci o semplicemente perché non vuole rispettare il codice della strada (la legge che lo Stato impone), lì la giustizia dov’è?

Molto spesso è stato dimostrato che la giustizia in determinati momenti è impegnata a risolvere i casi di chi, a differenza di noi comuni e normali cittadini, ha un potere, un ruolo importante in Italia. In teoria la giustizia in Italia non è mai defunta; in pratica è come se non fosse mai nata.

Sono la sorella di Rocco Marando (il ragazzo che ha perso la vita per omicidio stradale a Luglio del 2018) (LEGGI), una ragazza di 19 anni che si chiede, come si è già chiesto Alexandre Cuissardes: “è l’innocente che deve temere la giustizia e non il colpevole?”.