Terzo appuntamento per il Festival antropologico dei popoli

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Terzo appuntamento per il Festival antropologico dei popoli, XIV Festa delle culture e Carnevale glocale del 61mo Carnevale di Castrovillari- 2019-incentrato sul Focus Campania. Le attività culturali programmate nella Consulta Scientifica della Pro Loco di Castrovillari, in collaborazione con l’Accademia Pollineana, che hanno avuto inizio giovedì 14 Febbraio, con il primo appuntamento del XIV Cineforum intitolato a “Carmine Bonifati”, proseguiranno Giovedì, 21 Febbraio, alle 11.30, presso l’ I.I.S. “G. Garibaldi-A. Alfano- L.Da Vinci”, Sala-Video LC. Gli studenti coinvolti assisteranno alla proiezione del documentario, prodotto da TV 2000, “La festa dei Gigli di Nola”, patrimonio orale e immateriale dell’umanità Unesco, che celebra le gesta di san Paolino, con la danza degli obelischi alti anche più di venti metri.

I saluti istituzionali saranno portati dal ds, Elisabetta Cataldi. Coordinerà Angela Lo Passo, segretaria dell’Accademia Pollineana. Interverranno alla manifestazione Eugenio Iannelli e Gerardo Bonifati, rispettivamente in qualità di presidente e direttore artistico della Pro Loco di Castrovillari. Le letture, che illustrano i contenuti del documentario, saranno a cura degli studenti partecipanti. A Nola la Festa dei Gigli è un cerimoniale attraverso cui i nolani ricordano ogni anno il leggendario ritorno del Vescovo Paolino, originario di Bordeaux, dalla prigionia in terra lontana a seguito delle invasioni di Alarico nel 410.

La domenica dopo il 22 giugno, data della commemorazione di San Paolino, si svolge la processione di otto obelischi, i gigli, di struttura lignea e con rivestimenti raffiguranti temi religiosi o di attualità in cartapesta o altri materiali, che rappresentano le otto corporazioni di mestieri locali. Da dove deriva la denominazione dei “gigli”? Secondo il racconto di fondazione, nel 431 i nolani accolsero il loro vescovo con omaggi floreali, i gigli appunto, raggruppati in corporazioni di arti e mestieri. Da allora Nola ha tributato nei secoli la sua devozione al Santo, modificando nel tempo gli oggetti portati in processione, inizialmente si trattava di fiori, poi ceri addobbati posti su strutture rudimentali, poi su cataletti, divenuti infine torri piramidali in legno. Le attuali costruzioni, denominate appunto “Gigli” per questa loro origine, hanno assunto tra il Settecento e l’Ottocento la forma attuale, con un’altezza di 25 metri, una base cubica di circa tre metri per lato, per un peso totale che supera i trenta quintali.