Vasto giro di spaccio e estorsioni nella Sibaritide, scatta il maxi blitz: 17 indagati

Cosenza Cronaca

Una vasta rete di spacciatori che operava nella Sibaritide, ma anche le estorsioni. Sono queste le accuse mosse ad una ventina di persone che stamani sono state coinvolte nell’operazione denominata “Last Minute”.

Esattamente 17 i soggetti raggiunti da altrettante misure cautelari emesse dal Gip del tribunale di Castrovillari su richiesta della Procura della Repubblica della Città del Pollino.

Numerose le perquisizioni domiciliari - a carico di altri pregiudicati ed indagati in stato di libertà per gli stessi reati - in corso di esecuzione da parte di ben duecento carabinieri appartenenti al Comando provinciale bruzio, col supporto dei colleghi dell’8° nucleo elicotteri, del 14° battaglione Calabria, del nucleo cinofili e dello squadrone eliportato Cacciatori di Vibo Valentia.

Un imponente blitz scattato all’alba e che ha portato 10 persone in carcere e 7 ai domiciliari, fermati nei Comuni di Cassano all’Ionio, Altomonte, Rossano, Roggiano Gravina ma anche a Monza, in Lombardia

I FURTI DI MEZZI AGRICOLI E L’OFFICINA DI SPEZZANO ALBANESE

Le indagini scaturiscono da un’attività investigativa volta a far luce su una serie di furti di mezzi agricoli nella Sibaritide. Gli approfondimenti hanno da subito consentito di individuare un’officina meccanica, a Spezzano Albanese, dove presumibilmente i mezzi trafugati venivano trasportati e custoditi per essere successivamente ricollocati.

In particolare, i Carabinieri hanno ricostruito un chiaro tentativo di estorsione (il cosiddetto cavallo di ritorno) da parte di tre degli indagati – ritenuti appartenenti alla cosca degli “Abbruzzese-Zingari”, operante a Cassano all’Ionio e nei centri limitrofi - ai danni di un imprenditore di Spezzano Albanese, titolare di una ditta di autotrasporti, al quale il 12 aprile del 2017 erano stati portati via alcuni mezzi agricoli, poi nascosti nell’area di pertinenza dell’officina.

“Nel corso della trattativa finalizzata alla definizione della somma di denaro da corrispondere per ritornare in possesso dei mezzi, è emersa in modo netto - scrivono gli inquirenti - la capacità intimidatoria degli indagati, i quali, forti della posizione ricoperta nei contesti criminali della Sibaritide, potevano contare sull’atteggiamento reticente da parte della vittima”, che si era infatti limitata soltanto a formalizzare la denuncia di furto delle attrezzature.

LE TRE PIAZZE DI SPACCIO A CASSANO IONIO

Le investigazioni, poi, avrebbero consentito di accertare la presenza di tre diverse fiorenti piazze di spaccio nel comune di Cassano all’Ionio.

Più in dettaglio, le intercettazioni, integrate dal posizionamento di telecamere nelle aree di interesse, evidenzierebbero l’operatività di tre gruppi ramificati di soggetti che trafficavano eroina, cocaina e hashish.

Durante il monitoraggio, i Carabinieri hanno eseguito oltre 50 riscontri, cristallizzando le presunte condotte delittuose degli indagati su qualcosa come 283 episodi di spaccio a 45 assuntori complessivi, molti dei quali “fidelizzati”; quest’ultimi segnalati alla Prefettura di Cosenza.

Nello sviluppo dell’indagine, erano già state arrestate in flagranza di reato sette persone, altre tre erano state denunciate in stato di libertà, ed erano stati sequestrati 80 grammi di eroina, 10 di cocaina, 114 di hashish, 3 pastiglie di suboxone e 3 boccette di metadone da 150 mg ciascuna.

(Ultimo aggiornamento 10:30)