Fattifood sul sentiero di Douglas: intervista di Slow Food a Giuseppe Greco

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Il fiduciario della Condotta Slow Food Pollino Sibaritide Arberia Lenin Montesanto nella consueta intervista con Giuseppe Greco nel corso della nona tappa di Fattifood, il fortunato format televisivo settimanale alla scoperta di cibo autentico e territori, ospitato questa volta da Un noto agriturismo della Valle del Trionto e andata in onda oggi alle 13,30, in replica alle 23, su Ten (canale 10 del digitale terrestre).

“Fu un viaggio splendido l’attraversare quegli altipiani, con la vista dello Ionio dall’alto e il panorama dell’ampia vallata del Crati e dell’alta catena del Pollino, avvolta nella bruma del primo autunno, poggiando lo sguardo sui fianchi delle colline coperti di olivi. La strada gira intorno ai precipizi, dove scendono dal monte i ruscelli; sono ricoperti di querce da sughero, lecci e altra vegetazione; tra i rami volano rigogoli, ghiandaie, upupe e coracie garrule. Nell’inverno i gelidi venti dell’Appennino spazzano questi monti, ma in questa stagione è una zona stupenda”. –

Con la lettura al focolare di un passo del celeberrimo Old Calabria di Norman Douglas, in particolare l’indicazione in una nota di una cantina situata lungo il Trionto, a nord di Cropalati in località Biscardi, prima di raggiungere l’ambita ed affasciante destinazione di Longobucco.

Si apre così l’ultima puntata 2018 di Fatti Food, il programma itinerante del regista Giovanni Stefano Rodia prodotto dalla GG Eventi in collaborazione col Convivium Slow Food territoriale con sedi a Saracena, Corigliano Rossano e Vaccarizzo Albanese. Che si chiude non a caso, attorno ad un morso rubato di caciocavallo podolico con una rivisitazione ironica e provocatoria della celebre scena del film Miseria e Nobiltà, di M. Mattioli (1954) con i grandi Totò e Sofia Loren.

Adesso a Cropalati, a degustare a tavola le suggestioni autentiche del terroir preparate dallo chef Luigi MARINO, insieme al fiduciario Slow Food ed a Greco ci saranno anche Giuseppe e Anna Marino, intatto covo dell’identità sull’intatto sentiero narrato da Norman Douglas risalendo oltre un secolo fa, da turista enogastronomico ante litteram, dallo Ionio lungo il Trionto verso la Sila.