Catanzaro. Chiude il bar del palazzo di Giustizia: legale, “non dipende da gestore”

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"La chiusura del bar all'interno del palazzo di Giustizia di Catanzaro non è dipesa dal gestore, l'imprenditore Francesco Chirillo, ma è dovuta esclusivamente alla naturale scadenza del contratto di locazione con richiesta preventiva da parte del Comune di Catanzaro, proprietario dell'immobile, di volerne rientrarne in possesso al fine di procedere a nuova gara". Lo afferma in una nota diffusa dall’agi il legale dell'interessato, avvocato sanilo Sorrenti.

La precisazione, spiega il’vvocato, "si rende necessaria per fugare ogni dubbio in merito alle illazioni circolate in questi giorni in città, secondo le quali la chiusura di tale attività sarebbe riconducibile a difficoltà economiche del sig. Chirillo. Nulla di più falso! Il sig. Francesco Chirillo, infatti, oltre ad essere presidente di Confesercenti e presidente di Promocatanzaro (azienda speciale per la promozione dello sviluppo presso la Camera di Commercio di Catanzaro) è titolare - ricorda l'avvocato - di molteplici e floride attività economiche. Le aziende riconducibili al sig. Chirillo sono in continua crescita e rappresentano una realtà imprenditoriale solida ed affidabile, tant'è che a breve grazie alla sua lungimiranza "sbarchera'" in Calabria uno dei più grossi marchi mondiali di abbigliamento. Ad ulteriore riprova dell'infondatezza delle voci circolate in questi giorni - scrive infine Sorrenti - è opportuno anticipare che il sig. Chirillo partecipera' al nuovo bando che gli uffici comunali stanno predisponendo per l'affidamento del Bar del Tribunale di Catanzaro".