Cgil: “ennesimo incidente a San Ferdinando, morte migrante pesa come un macigno”

Calabria Attualità

“Apprendere dell’ennesimo rogo all’interno della tendopoli di San Ferdinando, avvenuto nella notte, e della morte di un giovane migrante, è qualcosa che ci sconvolge profondamente e ci lascia senza parole. Probabilmente, è stato lo stesso fuoco acceso nella baracca, per trovare riparo dal freddo, a scatenare le fiamme che hanno ucciso il giovane migrante proveniente dal Gambia, in cerca di riscatto e di condizioni di vita migliori.”

Per la Cgilquanto successo rappresenta tragicamente il dramma quotidiano che esiste all’interno della tendopoli di San Ferdinando, dove centinaia di extracomunitari vivono in condizioni non degne di un paese civile”.

“Come Flai Calabria e come Cgil Calabria, abbiamo sempre contestato e denunciato le condizioni inumane di quel luogo, chiedendo da tempo la totale demolizione di quell’area. Siamo stati lì, al fianco dei migranti più volte, non ultima lo scorso 21 novembre, con una iniziativa per i diritti, la dignità ed il lavoro, alla presenza della segretaria generale della Flai Cgil Ivana Galli – spiega la nota. Quanto accaduto, ci obbliga ad una reazione, prima di tutto morale, per garantire dignità, diritti e tutele a questi esseri umani mantenuti ai margini della nostra società”.

“La morte di questo ragazzo chiede giustizia. E la sua morte pesa come un macigno sulla coscienza di tutti noi. Per questo chiediamo che la Regione Calabria ed il Governo, che sono immobili ed in forte ritardo, si attivino con la Prefettura di Reggio Calabria per trovare una soluzione immediata rispetto anche agli impegni presi ai tavoli istituzionali: ogni ulteriore ritardo potrebbe avere conseguenza fatali ed inaccettabili”.