Intimidazioni e danneggiamenti per un appezzamento di terra. Arrestato 45enne

Reggio Calabria Cronaca

È accusato di tentata estorsione continuata, Nicola Cucinotta, 45enne di Palmi già noto alle forze dell’ordine.

I carabinieri di Taurianova hanno eseguito a suo carico un’ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura locale.

Il provvedimento nasce da una attività investigativa avviata dai militari di Molochio nel maggio scorso, dopo la denuncia presentata da un imprenditore agricolo del posto.

L’uomo aveva dunque raccontato di aver ricevuto delle telefonate anonime in cui gli sarebbe stato intimato di non lavorare in un terreno da poco acquistato a Terranova Sappo Minulio.

Dopo le telefonate, infatti, l’imprenditore ha subito una serie di danneggiamenti e di atti intimidatori per impedirgli di operare liberamente in quel fondo.

Secondo gli investigatori Cucinotta sarebbe stato interessato allo stesso terreno, e avrebbe prima chiesto alla vittima di cederglielo, con la pretesa di pagare solo in un secondo momento, e poi al rifiuto dell’imprenditore, avrebbe attuato degli atti intimidatori e dei danneggiamenti per spaventarlo e ottenerne il consenso alla vendita.

I Carabinieri di Taurianova avrebbero quindi accertato che il 45enne sarebbe stato il responsabile oltre che delle chiamate minatorie fatte da alcune cabine telefoniche pubbliche di Reggio Calabria, anche del taglio di diversi alberi di ulivo nel fondo di interessato.

Inoltre, sempre in base alla tesi dell’accusa, avrebbe tagliato un telo del cancello di ingresso, messo un televisore davanti al varco di ingresso al fondo per impedirne il passaggio di mezzi ed, infine, del danneggiamento del cancello in ferro, sfondato utilizzando un autocarro.

Proprio nel corso di quest’ultimo episodio, avvenuto la sera del 16 novembre, il 45enne è stato colto in flagranza dai militari della Stazione locale, che stavano pattugliando l’area.

Con più manovre, e dolosamente, avrebbe scardinato il cancello che dà l’accesso al fondo della vittima colpendolo ripetutamente con il cassone del suo mezzo.

Con questa azione, sostengono gli investigatori, probabilmente Cucinotta avrebbe voluto costringere l’imprenditore ad abbandonare il fondo, o quantomeno una parte di esso, circostanza non avvenuta solo grazie alla strenua resistenza dell’uomo, che si è rivolto più volte ai Carabinieri per denunciare tutti i fatti.