Associazione alluvionati: “stanchi dei miracoli, servono i fatti della politica”

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“Perché dobbiamo attendere, ogni volta che il Governatore della Calabria dichiari lo stato di calamità o di catastrofe naturale, quando invece basterebbe assieme agli operai regionali, comunali o della protezione civile di fare una normalissima ed ordinaria amministrazione sui territori e pulizia degli stessi?”

Se lo chiede l’Associazione 12 agosto 2015. “Bisognerebbe iniziare dalle singole amministrazioni comunali, che devono mantenere in buona efficienza fossi, scoli, tombini, fiumare, per passare alla regione mantenere puliti i torrenti i fiumi o altro, per non parlare di quello che invece spetta alla provincia oppure ai consorzi di bonifica. Ebbene, nessuno di questi Enti fa nulla, aspettano la disgrazia e poi si affidano con le preghiere ai Santi che li proteggano, dalle ingenti morti che potrebbero accadere ad ogni pioggia, oppure, dai possibili avvisi di garanzia da parte della magistratura, in quanto, non hanno ottemperato in tempo e per legge a tutto quello che spettava loro da fare, basti ricordare tra i più recenti, il grave incidente delle gole del Raganello, per poi, ancora ricordare l’alluvione di Vibo Valentia o le sue morti ignare di tutto, per poi, ancora ricordare le alluvioni della Locride o quelle più vicine al nostro territorio della città di Corigliano Rossano, ma per l’enorme quantità di acqua e fango le morti potevano essere proprio tante, anche in virtù dell’orario, ed anche il quel caso, i Santi sono intervenuti in nostro soccorso, in quel caso lo stesso sindaco di Rossano la città più colpita dell’alluvione del 2015, gridò la miracolo compiuto dalla madonna della Achiropita. Ma per quanto ancora dovremmo affidarci ai miracoli, e non alla normale manutenzione e prevenzione? – ironizza la nota.

Il Governatore della nostra regione, va da sempre recitando questa filastrocca, non ci sono i soldi, non dipende da me, sono eventi calamitosi naturali… ma il tutto potrebbe essere risolto spendendo i fondi europei. Quindi, basta affidarsi ai miracoli, ma affidiamoci a politici preparati e che realmente tengono a cuore le sorti del nostro territorio e dei nostri corregionali. Sinceramente dopo tre anni di attesa, - chiosa - compilazione moduli, domande e quant’altro l’Associazione Alluvionati si sarebbe aspettata una lettera dalla Regione o dal Comune per richiedere l’Iban di accredito dell’importo ristoratore e non un altro guazzabuglio di carte da compilare”.