Fiumicino, «Premio legalità» all’attrice cosentina Diana Iaconetti

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Si è svolta il 29 Settembre 2018 a Fiumicino (RM) la Terza Edizione della Notte Bianca della Legalità promossa dalla Delegata alla Legalità Arcangela Galluzzo. Sul palco quella sera tra i numerosi ospiti era presente anche Diana Iaconetti, attrice cosentina, romana di adozione che ha ricevuto il «Premio Legalità Fiumicino 2018» per l’impegno civile e sociale nei suoi spettacoli.

L’attrice ha interpretato un monologo inedito della Scrittrice Nuccia Martire, calabrese anche lei, originaria di Montalto Uffugo con la quale la Iaconetti ha da anni una proficua collaborazione artistica. Il monologo «La Ribelle di Partanna» è dedicato a Rita Atria la ragazza siciliana appartenente a una famiglia mafiosa che dopo la morte del padre e del fratello per mano della stessa mafia diventa una testimone di giustizia affidandosi al Giudice Borsellino. Rita si uccide a soli 17 anni dopo la strage di via D'Amelio in cui il Giudice perde la vita e in lei si spegne la speranza.

Tra le numerose collaborazioni che la Iaconetti vanta con la Martire spiccano il monologo e il video omonimo «Mamma ‘Ndrangheta» presente nello spettacolo «Cinque volti di donna. Carne Ribelle» con regia ed interpretazione dell’attrice. Lo stesso monologo è andato in scena anche dinanzi al Magistrato Nicola Gratteri nell’occasione della presentazione del suo libro "Padrini e padroni".

Ma l’attrice Diana Iaconetti ritenuta da tanti una ribelle, sa anche svestirsi dall’impetuosità dei suoi spettacoli civili per mettere in scena recital poetici e romantici come «Leopardi. Il Poeta del “dolce” infinito» andato in scena anche sull’Ermo Colle di Recanati in cui interpreta la «Lettera a Leopardi» e «I Pensieri ludici» della Martire e lo spettacolo concerto emozionale «Il Suono dei pensieri… quando le note diventano parole» della stessa autrice, con la regia e l’interpretazione della Iaconetti e la collaborazione del M° Vincenzo Silvestris al pianoforte.

Diana Iaconetti è un’artista che lascia il segno. Il suo è un teatro prevalentemente civile e di denuncia che vuole essere messaggio e testimonianza di giustizia e legalità. Le sue interpretazioni coinvolgenti, passionali e struggenti confermano come il teatro sia per lei linfa vitale, esigenza di dialogo con il suo pubblico, desiderio di dar voce a chi non ce l’ha, a quanti hanno pagato e pagano un prezzo altissimo in nome dei valori fondamentali nella società civile.