Asilo nido, Correggia (M5S): “maggior punteggio ai genitori che lavorano. Insensibile gestione"

Crotone Attualità

“Se a Crotone fai l 'assessore può capitare che risulti primo in graduatoria di un bando a scapito delle famiglie meno abbienti e di chi è portatore di handicap.
È la sintesi di ciò che è successo a Crotone con il bando sugli asili nido comunali. Per carità niente di illegale, ma di eticamente scorretto si. Colpa di un vecchio regolamento che non prevede punteggi aggiuntivi per le disabilità, ma “premia” le coppie in cui tutti e due i coniugi lavorano dando un punteggio in graduatoria maggiore rispetto, ad esempio, alle ragazze madri, e dando addirittura zero punti alle famiglie in cui tutti e due i coniugi non lavorano”.

La delucidazione proviene dal consigliere dei 5 Stelle Andrea Correggia che prosegue “non voglio commentare le polemiche dell'assessore alle politiche sociali, Alessia Romano, con le associazioni che si battono per i diritti delle fasce più deboli, ed infatti spero che l'assessore un giorno possa fare i conti con la sua coscienza. Però il dato politico lo voglio commentare: l'assessore, pur essendo perfettamente a conoscenza di quel regolamento, non ha dato mandato agli uffici per modificarlo, anzi, una volta convocata in commissione trasparenza, si è trincerata dietro una pregiudiziale presentata dalla consigliera Foresta del gruppo "laboratorio Crotone" che sosteneva come l'assessore non poteva interferire nell’iter amministrativo”.

"In realtà nessuno ha mai chiesto questo, tuttavia l'assessore poteva e doveva suggerire un indirizzo politico agli uffici di competenza – batte Correggia - perché in una città come Crotone chi si occupa di politiche sociali dovrebbe preoccuparsi prima dei più deboli, dei disabili e delle famiglie in condizioni economiche disagiate, ed invece si è permesso che fosse portato avanti l'odioso principio secondo cui le famiglie con doppio reddito possano avere la priorità su alcuni servizi comunali, in questo caso gli asili comunali, tra l'altro gestiti da una cooperativa che grazie a questo principio si trova una platea di utenti che potenzialmente pagherà rette più alte in quanto le più basse spettano a chi giustamente ha un Isee inferiore”.

“E, paradossalmente, a fronte di questo vantaggio economico per la cooperativa, ci sono gli asili nido privati che avranno difficoltà a trovare bambini visto che gli rimangono le famiglie dei disoccupati. La beffa è dunque doppia se consideriamo che questi asili devono adeguarsi alle normative regionali sempre più esigenti con la conseguenza di un aumento dei costi a fronte di una popolazione meno disponibile a spendere soldi per i loro servizi, mettendo così, di fatto, a rischio questa specifica categoria economica” – ha proseguito Correggia.

“Ancora una volta questa amministrazione ha dimostrato scarsa sensibilità, visto il vantaggio economico generato, sarebbe interessante capire la composizione della cooperativa che gestisce gli asili comunali, la modalità di affidamento incarico, remunerazioni e vantaggi a carico del comune, in questa Italia di scandali, corruzione e clientelismo e che invece ha bisogno di esempi di buona politica con trasparenza e legalità da parte delle forze politiche e della pubblica amministrazione da essa gestita” – conclude.