Ospedale Castrovillari. Assemblea Morano punta alla normalità, annunciata protesta

Cosenza Salute
ASSEMBLEA POPOLARE DIFESA OSPEDALE CASTROVILLARI

Mercoledì scorso, a Morano, nel Chiostro San Bernardino, organizzata dal comitato dalle associazioni “Famiglie Disabili (AFD), “Medici Cattolici (AMCI), “Volontari Italiani Sangue” (AVIS), “Volontari Ospedalieri” (AVO), “Amici del cuore”, “Non più soli nella lotta contro i tumori”, “Solidarietà e Partecipazione”, alla presenza di numerosi cittadini si è tenuta l’assemblea popolare a tema unico: l’ospedale di Castrovillari.

Nella serata sono state illustrate dal rappresentante di Solidarietà e Partecipazione nonché consigliere comunale di Castrovillari Ferdinando Laghi, e dall’esponente AVIS Pino Angelastro, le situazioni che necessitano di attenzione e risoluzione immediata.

L’accento è caduto sulla complessa problematica delle permanenze “post-acuzie”, termine tecnico per indicare quelle situazioni per cui un paziente ricoverato a seguito di evento patologico, trascorsa la fase acuta, non potendo essere dimesso perché ancora bisognoso di cure e non essendovi possibilità di trasferirlo in un adeguata sezione di lungodegenza, continua a rimanere in reparto sottraendo il posto ad eventuali casi più gravi.

Si è discusso, altresì, della «riduzione di diversi reparti, in passato dotati di posti letto, a semplici servizi (al momento risultano attivi 93 posti letto per acuti su 223 previsti per decreto; 30 per il day hospital»; del «nuovo blocco operatorio ancora non funzionante»; dell’«ortopedia, che garantisce prestazioni solo di mattina»; delle «lunghissime liste d’attesa», del «Pronto Soccorso», della «sistematica carenza di personale medico, infermieristico e ausiliario» e di molto altro.

Sia il consigliere Laghi sia Angelastro hanno annunciato sin da subito la mobilitazione. Una prima manifestazione si terrà venerdì 5 ottobre prossimo presso la sede dell’Azienda Sanitaria di Cosenza: sarà richiesto alla dirigenza dell’ASP di intervenire velocemente per risolvere almeno le emergenze. Quindi non sono state escluse ulteriori e più incisive forme di protesta, ben recepite dal pubblico in sala.

Non da meno il sindaco di Morano, Nicolò De Bartolo, il quale, nel fornire il suo contributo ai lavori ha più volte sottolineato come ormai da tempo si discuta e si promettano «soluzioni che poi vengono puntualmente disattese» e come siano «sempre i più deboli a pagare i costi di una situazione divenuta del tutto insostenibile».

«Più volte e in diversi consessi – ha affermato De Bartolo – siamo stati tranquillizzati circa gli impegni assunti, salvo poi constatare che nulla è mai cambiato e che i problemi, anzi, sono cresciuti in maniera esponenziale. E’ ora di dire basta, questo territorio non può continuare ad essere privato dell’indispensabile; spiace constatare come il diritto alla salute dalle nostre parti non possa più essere esercitato pienamente e come per curarsi si debba ricorrere ad estenuanti e dispendiosi viaggi della speranza che, peraltro, non tutti possono permettersi. E’ per tale ragione che il 5 ottobre, in veste istituzionale parteciperemo e protesteremo chiedendo con forza il ripristino delle condizioni di normalità del nostro ospedale Spoke e il rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA)».