Trebisacce, approvato il progetto “Vivere la città in sicurezza”

Cosenza Infrastrutture

L’Amministrazione Comunale di Trebisacce ha approvato e presentato al Ministero dell’Interno, attraverso la Prefettura di Cosenza, il progetto Vivere la città in sicurezza finalizzato a rafforzare le azioni di prevenzione e di contrasto alle forme di illegalità presenti sul territorio, relativamente a siti a vocazione turistica, plessi scolastici e istituzionali, insediamenti di stranieri senza fissa dimora, locali notturni, fenomeni di abusivismo commerciale, occupazioni abusive.

Il progetto, che prevede una spesa complessiva di 500mila euro, consta dell’installazione di un sistema di telecamere moderno ed efficiente per la video sorveglianza in prossimità delle scuole, aree periferiche, centri di aggregazione, luoghi sensibili e affollati, ospedale e strutture pubbliche.

Il Sindaco Franco Mundo, in relazione all’importante progetto ha evidenziato: “E’ un progetto di cui siamo particolarmente fieri, perché ci permetterà un maggior controllo e monitoraggio del territorio. Trebisacce è da sempre un luogo lontano da dinamiche criminali, ma questo non significa poter abbassare le guardia. La sicurezza nelle prossimità delle scuole, dove vivono i nostri figli, che sono e saranno sempre il nostro bene più prezioso, è una nostra priorità, così come creare per tutti coloro che decidono di investire nel turismo, le condizioni per farlo in sicurezza e tranquillità.

“La nostra è una terra da vivere - prosegue il primo cittadino - con passione, senza avere paura o remora alcuna. Questo sistema di videosorveglianza, che va ad integrare quello già esistente, è stato progettato e fungerà sia da strumento di controllo che da deterrente per coloro che non amano la pace, per coloro che preferisco distruggere invece di costruire, per coloro che non hanno rispetto dell’altrui proprietà e vita. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto, l’ennesimo che teniamo a battesimo, sempre rivolto alla crescita e alla cura di Trebisacce”.