Ecsdance cita in giudizio Bruno: “Settembre al parco nostra idea”

Catanzaro Cronaca

Settembre al Parco’ sarebbe un festival ideato e realizzato con successo dall’Associazione Ecsdance per 8 edizioni consecutive ma la stessa associazione si sarebbe vista levare “ogni pur minimo diritto di continuità dopo l’elezione del presidente Enzo Bruno il quale, ignorando la storia della manifestazione e la sua ormai riconosciuta internazionalità, ha deciso di affidarla ad un altro promoter di suo personale riferimento con incarico diretto”.

È per questo che la Ecsdance nei confronti della Provincia di Catanzaro, in persona del suo Presidente, al fine di accertare un asserito indebito utilizzo del marchio ‘Settembre al Parco’, approda nelle aule di Giustizia del Tribunale, per vedere giudizialmente riconosciuta la proprietà del marchio, dopo una lunga serie di diffide che sarebbero state indirizzate al Presidente Bruno.

“Nonostante ciò, nell’ultimo quadriennio, a mezzo Pec, - viene ribadito dalla Ecsdance - l’associazione ha sottoposto all’Amministrazione Provinciale e al suo Presidente, numerose proposte con nomi di artisti del panorama musicale mondiale resisi disponibili ad esibirsi sul palco del Parco della Biodiversità di Catanzaro”.

“Tutto questo – viene sostenuto - senza ricevere nessun riscontro così come avvenuto per le diffide, formalizzate anche legalmente, a che non si continuasse ad utilizzare la denominazione “Settembre al Parco” in assenza di precisi accordi”.

“L’inazione e l’ostinazione dell’Amministrazione e del suo Presidente – affermano ancora dall’associazione - ci ha di fatto costretti ad intraprendere questa iniziativa giudiziaria anche al fine di chiarire che la occasionale aggiunta del suffisso ‘Naturart’ non vale ad aggirare la questione in considerazione del fatto che la manifestazione deve la sua notorietà ed immediata riconoscibilità al prefisso Settembre al Parco”.

Secondo la Ecsdance, dunque, il marchio sarebbe stato “diffusamente e illecitamente utilizzato dallo stesso Presidente Bruno e dal suo staff sulla stampa e in ogni comunicato diffuso nel corso di questi anni e, soprattutto, adoperato per avvalersi della sua storicizzazione e ricevere così i finanziamenti regionali”.

“Storicizzazione che, palesemente, “Naturart” non gli avrebbe potuto garantire. L’auspicio – concldono dall’associazione - è che il Presidente, nel momento in cui non guiderà più la Provincia, si assuma personalmente la piena responsabilità delle scelte operate. Per il resto: ai giudici l’ardua sentenza”.