L’autunno tra mito, arte e scienza: incontro al Planetario Pythagoras

Reggio Calabria Attualità

Con l’arrivo dell’autunno molti artisti, poeti, scrittori hanno dedicato opere, poesie e testi per celebrare questo momento dell’anno: la luce ed i colori che assume il cielo in questa stagione hanno un che di struggente e inducono l'anima a ripiegare su sé stessa. In astronomia l’Equinozio, quest’anno, cade alle 3.54 del 23 settembre.

Il Planetario Pythagoras organizza dunque un incontro, per celebrare questo particolare momento dell’anno col tema “L’Autunno tra mito, arte e scienza” fissato per domani alle 21. Nella tradizione iniziatica, infatti, questo momento rappresenta un passaggio, un tempo per la meditazione, per rivolgersi all’interno, durante il quale la separazione tra ciò che è visibile e ciò che è invisibile si assottiglia sin quasi a scomparire. Molti sono i miti legati a questo evento astronomico: nel tempo dei Misteri Eleusini l'equinozio d'autunno era il momento della discesa di Persefone nell'Ade e del dolore di Demetra; nella mitologia celtica l’equinozio d’autunno è indicato col nome di Mabon; legata ai significati dell’equinozio è anche la festa dell’Arcangelo Michele.

Per la scienza non è altro che un istante: quello in cui il Sole, nel suo moto annuale apparente lungo l'eclittica, viene a trovarsi esattamente sull'equatore celeste nel punto detto della Bilancia, definizione non esatta in quanto questo punto, a causa del moto di precessione dell’asse terrestre, oggi cade entro la costellazione della Vergine ed indica l'inizio della discesa del Sole al di sotto dell'equatore celeste.

Le ore di luce diminuiscono e prevalgono quelle di buio, la durata del giorno diminuisce sensibilmente fino a toccare la durata minima il giorno del solstizio d’inverno. Il professor Nicola Petrolino, esperto di cinema, la professoressa Angela Misiano e gli esperti del planetario intratterranno il pubblico su questi argomenti, evidenziando come il rigore del metodo scientifico si è ben amalgamato all’arte ed al fascino che l’uomo ha sempre avuto nell’alzare lo sguardo verso il cielo e scrutare le stelle con stupore e curiosità.