Bando periferie, Barbuto (M5S): “ultimo pensiero di Prossima Crotone”

Crotone Attualità

“La Prossima Crotone”, inserendosi maldestramente sulla strada della informazione scorretta offerta dalle opposizioni parlamentari, cerca di spostare l’attenzione e la discussione dalla scomoda vicenda Akros - Akrea al presunto scippo cui noi parlamentari calabresi avremmo partecipato senza profferir verbo, in particolare noi crotonesi, consentendo che venissero sottratti al meridione, alla Calabria e, quindi, anche a Crotone, i finanziamenti relativi al bando periferie”.

Tuona così la nota dell’onorevole pentastellata Elisabetta Barbuto. “Vorrei ricordare ai nostri solerti illusionisti e imbonitori che i cittadini sono più attenti di quanto essi possano pensare e che non sempre la miglior difesa è l’attacco poiché il bando per le periferie, finanziato dal precedente Governo per metà dell’importo complessivo, era costituito più da promesse che da risorse messe realmente a disposizione. Col bando periferie molti progetti presentati dovevano e devono ancora essere valutati e quindi i fondi non sarebbero stati spesi in tempi brevi per cui non era ipotizzabile né saggio tenere fermi centinaia di milioni di euro” – precisa la nota.

“Sono stati dunque garantiti i 500 milioni necessari al finanziamento dei 24 progetti del bando periferie già approvati mentre per quanto riguarda gli altri 96 progetti (1,6 miliardi di euro totali), quelli esecutivi verranno finanziati tramite una norma ad hoc, mentre gli altri saranno attentamente monitorati nei prossimi mesi. I fondi per questi ultimi, pari a 800 milioni, - spiega ancora Barbuto -verranno recuperati tramite la convocazione della Conferenza Unificata che unisce Stato, Regioni e Comuni, nella quale verrà superata anche l'incostituzionalità della legge precedente che aveva dato il via al bando Periferie”.

“Si ricorda, infatti, che una sentenza della Corte Costituzionale del 7 marzo 2018 ha dichiarato illegittimo l’articolo 1 comma 140 della legge 11 dicembre 2016 “nella parte in cui non prevede un’intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale. In sostanza l’articolo viola il principio di sussidiarietà perché attribuisce a Stato e Comuni funzioni appartenenti alle Regioni.

In merito, lo stesso De Caro, sindaco di Bari e presidente Anci, ha avuto modo di dichiarare che: “nel prossimo decreto del governo, la prossima settimana, saranno stanziati i fondi nell’arco di un triennio, sulla base delle effettive necessità dei Comuni”.

“E veniamo a Crotone. Come inciderà e come si collocherà la stessa nell’alveo del decreto di prossima emanazione? Orbene, basta una veloce passeggiata sull’albo pretorio e si potrà constatare che solo il 14 settembre 2018, cioè appena ieri l’altro, evadendo sul filo del rasoio la richiesta formulata dal Ministero che invitava a trasmettere entro il 15 settembre 2018, qualora non fosse stato già fatto, i progetti esecutivi, il nostro solerte Comune ha adottato le determine dirigenziali e quindi la delibera di giunta con le quali è stata approvata la definitività e l’esecutività del progetto. Il tutto, mentre due giorni prima che ciò accadesse, la Prossima Crotone, ha ritenuto anche di esternare sul presunto scippo del Governo in danno del nostro Comune” - prosegue la nota che sottolinea in pratica come il Comune a quella data, ancora non aveva un progetto definitivo ed esecutivo, e quindi i presupposti basilari per accedere al decreto di prossima emanazione”.