Forte messaggio di Stumpo (Pari Opportunità) a Rende: “votare per la doppia preferenza”

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A margine dell’incontro di ieri presso la sala della biblioteca di Quattromiglia a Rende, ha preso la parola la consigliera regionale di parità Tonia Stumpo disquisendo sulla riforma elettorale della parità tra uomo e donna.

La Stumpo ha riferito che si farà portavoce di questa iniziativa anche lunedì prossimo, in occasione dell’incontro a Catanzaro con il presidente Mario Oliverio, in cui ribadirà quanto detto durante gli incontri pubblici del suo “Viaggio in Calabria”, la consigliera ha sottolineato come: “il 40% delle donne nei consigli comunali in Calabria oggi sia indice della nostra presenza massiva e fattiva. La doppia preferenza di genere è sancita dalla legge 20 del 2016 ed è ora che anche la Calabria adotti una normativa che quasi tutte le regioni hanno assunto da tempo”.

I lavori sono stati moderati dalla giornalista Simona De Maria hanno partecipato poi Mariarosalba Bernaudo del direttivo regionale WWW What Women Want- La Calabria vista dalle donne e la presidente del Comitato Unico di Garanzia dell’Università della Calabria Giuliana Mocchi.

L’assessora alle pari opportunità Marina Pasqua ha introdotto i lavori parlando di: “meccanismo di riequilibrio di rappresentanza nel rapporto tra generi. Basterebbe osservare le leggi 215/2012, 20/2016 così come gli articoli 3, 51 e 117 della costituzione e lo stesso articolo 38 dello statuto regionale, ma è evidente che l’osservanza di tali normative per la rappresentatività provochi ancora mal di pancia”.

“L’appello - ha asserito Mariarosalba Bernaudo - nasce da una forza trasversale ai partiti che ha investito tutti i settori della società civile. La nostra è una battaglia di civiltà che ci riguarda tutti facendo rete nel rispetto delle proprie differenze”.

A concludere i lavori la docente Unical Giuliana Mocchi: “la parità maschio-femmina è applicazione di un principio è non di una percentuale” - ha detto la presidente del Cug dell’Università della Calabria, “in politica non si ha peso, autorevolezza, senza bellezza, seduzione, materno e non basta una attribuzione di genere: ciò mette in secondo piano la competenza. Per questo non basta la mera presenza, ma l’essere in grado di promuovere non chi rappresento, ma chi mi dà fiducia”.