Scuola e disabilità. La denuncia dell’Adda: “anno nuovo, vecchi problemi”

Calabria Salute

“Anno scolastico nuovo, problemi vecchi!”: con questa frase l’Associazione Adda, a pochissimi giorni dal ritorno nelle aule degli studenti e degli insegnanti, sintetizza tutta la propria preoccupazione per una situazione che a suo dire in Calabria si ripropone “ogni anno sempre uguale, con quasi tutti i comuni inadempienti, con le sole eccezioni di Reggio Calabria e Cinquefrondi” in relazione alle richieste per le figure necessarie per garantire per il diritto allo studio dei disabili, “principio costituzionale da tutti difeso a parole ma spregiato e sfregiato nei fatti”, sbotta Vito Crea, Presidente dell’associazione.

“Il cahier de doleance che potremmo mettere assieme sarebbe lunghissimo” prosegue Crea citando i dati della Corte dei Conti sui fondi non utilizzati o male utilizzati per l’aggiornamento docenti, il ritardo nella concessione a Comuni, Provincie e Città metropolitana delle deleghe attuative da parte della Giunta regionale.

E poi, “il ritardo nella pubblicazione del bando per il reperimento degli assistenti educativi per far emergere un quadro assai fosco che – dice il numero di Adda - rende pienamente l’idea di un contesto nel quale saremo chiamati, presumibilmente con cadenza giornaliera, a difendere caso per caso diritti a cui molti, che pur sarebbero preposti alla loro difesa e salvaguardia sostanziali, preferiscono il più delle volte non dare che un soddisfacimento soltanto formale”.

L’assicurazione che l’associazione sente il dovere di dare è quella che non rinuncerà certamente a svolgere i suoi compiti in difesa di valori “ai quali – sottolinea Crea - un popolo e una civiltà degni del nome non possono assolutamente rinunciare”.

In conclusione l’Adda ha voluto esprimere a docenti, alunni e a tutti gli operatori della scuola gli auguri per un buon inizio dell’anno scolastico, esortandoli però “a fare il proprio dovere, condizione questa prioritaria e indispensabile perché il diritto allo studio non rimanga un’espressione vuota”.