‘Abitare Morano’: un workshop sul recupero dei centri storici

Cosenza Attualità

I rischi di un processo di degrado dovuto all'abbandono delle case, al rischio sismico, ai fenomeni legati al cambiamento climatico e agli effetti che questi inducono sul patrimonio storico, sono tra i temi affrontati da Francesco Forte dell’Università Federico II di Napoli, per la seconda edizione del workshop “Abitare Morano”, organizzato dall'esecutivo locale e dal Lua Laboratorio di Architettura e Urbanistica, diretto da Rosanna Anele impongono una riflessione seria sulla prevenzione, sollecitando l’attivazione di percorsi di rigenerazione e di ristrutturazione urbanistica, che coinvolgano anche l’economia.

Tre giorni di confronti tra amministratori, docenti dei migliori atenei italiani, tecnici e cittadini in ordine alla necessità di riattivare dinamiche insediative nei centri minori minacciati dallo spopolamento.

Durante i lavori sono state esposte le analisi storiche e piani, realizzati nell'ambito di ricerche svolte nei comuni di Cleto e Confluenti su iniziativa di Pierluigi Grandinetti, dello Iuav di Venezia, di Morano Calabro dalle docenti Unical Roberta Lucente e Brunella Canonico, hanno indagato sulla continuità e l’impatto del progetto moderno nei tessuti storici. Individuandone i caratteri e le potenzialità di trasformazione in funzione del ri-uso e del rilancio dei borghi studiati.

La mappatura delle case a rischio crollo del centro storico di Cosenza, illustrata dal geologo Saverio Greco dall'associazione Pangea, sollevano un interrogativo drammatico: demolire o recuperare, avendo il coraggio di operare un diradamento? Mentre le riflessioni sulle caratteristiche di una “Bio-Urbanistica mediterranea” incarnata dai borghi calabresi, proposte dal ricercatore dell’università di Reggio Calabria, Guglielmo Minervino, hanno fornito elementi di lettura e interpretazione della morfologia e della tipologia edilizia caratterizzante i centri storici.

Di valutazione degli interventi di trasformazione e di sviluppo ai fini dell’ottenimento della qualifica di Smart city, attraverso la definizione di un Protocollo di certificazione per interventi integrati, già applicato in via sperimentale a Sutri, si è occupata la ricercatrice Valentina Pica, dell’università Roma Tre.

Sono stati, inoltre, presentati alcuni progetti dei Comuni calabresi che si candidano al bando regionale per la valorizzazione dei Borghi e il potenziamento dell’offerta turistica e culturale, avviso che scadrà il 22 settembre. In particolare sono stati illustrati i programmi dei Comuni di Buonvicino, per bocca del consigliere comunale Marisa Fabiano, di Oriolo, dall'architetto Agostino Diego, di Morano, dall'ingegnere Salvatore Leto.

L’ultima giornata è stata dedicata ai musei e alla loro funzione nel percorso di rigenerazione sociale, culturale ed economica dei territori. Soddisfatti il sindaco di Morano, Nicolò De Bartolo, e Rosanna Anele, qui citata nella duplice veste di presidente del Lua e di assessore comunale.

Entrambi, nel ringraziare i relatori, gli ospiti e quanti hanno collaborato alla riuscita dell’evento, hanno evidenziato “l’importanza e l’urgenza di individuare sistemi operativi di contrasto al fenomeno dell’abbandono e dell’impoverimento dei centri storici, derivato primo e sostanziale della politica di espansione urbanistica, spesso selvaggia e speculativa, che negli anni Settanta e Ottanta ha dettato in loco ritmi e modelli che oggi mostrano clamorosamente i loro effetti deleteri”.

“Occorre anzitutto riconoscere gli errori del passato – hanno affermato De Bartolo e Anele - e dall'analisi di essi pensare azioni ragionate, che sappiano rendere appetibili quelle forme abitative uniche e proprie dei piccoli centri urbani, terreno fertile per relazioni durevoli e processi aggregativi oggi purtroppo a rischio estinzione. Per quanto ci riguarda, come peraltro appare chiaro dalle nostre scelte, non ultima la partecipazione a diversi bandi che promuovono la rigenerazione dei borghi e nei quali puntiamo esattamente nella direzione suggerita dal pensiero attuale e dagli sviluppi di un’architettura che si presenta al tempo stesso moderna e attenta alla valorizzazione del passato, non lesineremo risorse e impegno per tradurre presto in fatti concreti la nostra idea di borgo accogliente”.