‘Ndrangheta: Riesame, sì dissequestro beni operazione “Infinito”

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"Motivazione solo apparente, il gip si e' limitato a richiamare la richiesta del pm". Così il Tribunale del Riesame di Milano motiva un altro dissequestro, il quinto, di beni che erano stati bloccati dal gip Andrea Ghinetti su istanza della Procura nell'ambito dell'inchiesta che a luglio aveva portato all'arresto di 180 presunti appartenenti alla 'ndrangheta' Il gip aveva sequestrato un appartamento a Bollate acquistato dall'imputato Pietro Francesco Panetta, tuttora detenuto, per 121.206 euro, qualificando la compravendita come sproporzionata rispetto ai redditi dichiarati. "La motivazione addotta e' solo apparente - scrive il Riesame - posto che si limita ripetere il testo della norma senza fornire dimostrazione che il giudice abbia preso cognizione del contenuto sostanziale del provvedimento di riferimento, le abbia meditate e ritenute coerenti con la sua decisione. In particolare non esiste alcuna indicazione personalizzata, ma tutte le posizioni vengono ricomprese in un' unica apodittica motivazione". Per il Riesame il provvedimento di sequestro deciso dal gip su richiesta del pool coordinato dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini "risulta affetto da nullità insanabile". Nel motivare il dissequestro i giudici scrivono che il gip "ha finito per compromettere il ruolo e la funzione del Tribunale del Riesame che, come organo di impugnazione, e' chiamato ad operare un controllo di secondo grado di legittimità e di merito e non può supplire con proprie, autonome e originali argomentazioni a quelle assolutamente carenti nell'ordinanza". Alla fine del dicembre scorso, il Riesame aveva già ordinato che ad altri 4 arrestati, Vincenzo Rispoli, Antonio Benevento Luigi Mancuso ed Emanuele De Castro, venissero restituiti i beni che erano stati bloccati a fini di confisca perché, secondo la Procura e il gip, ci sarebbe stata incompatibilità con la dichiarazione dei redditi dei soggetti interessati. I giudici del Riesame scrivevano, anche in quella circostanza, di "motivazione solo apparente per cui il provvedimento risulta affetto da nullità insanabile".