Cala il sipario sulla 33° Estate Internazionale del Folklore e del Parco del Pollino

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E’ calato il sipario sulla 33^ Estate Internazionale del Folklore e del Parco del Pollino, un’edizione, piena di emozioni, di colori ma anche dolore investita dalla tragedia che ha colpito la vicino Civita con la morte di 10 escursionisti a cui l’Associazione E.I.F.e il suo patron Antonio Notaro, attraverso la chiusura di tre giorni della kermesse, ha tributato la propria vicinanza alle vittime e ai familiari.

Vicinanza dimostrata anche l’ultimo giorno del festival, espressa attraverso la danza, la musica e la preghiera in un unico abbraccio, un'unica voce, quella del “Popolo del Festival”. In oltre sei mila si sono ritrovati in piazza municipio in questa sorta di viaggio intorno al mondo con la presenza dei gruppi provenienti dall’Africa, Polonia, Messico, Corea del Sud, Francia, Martinica, Ecuador e naturalmente Italia, con il gruppo ospitante “Città di Castrovillari” e Pro Loco di Castrovillari, che ha incollato il pubblico delle grandi occasioni per ben tre ore e mezza emozionandosi, partecipando, vivendo, le varie nazioni ospiti della kermesse. Così come si è emozionata Doris Cosma, coopresentatrice insieme al direttore artistico, lei che nella sua terra, la Romania, organizza il festival che quest’anno ha ospitato il Gruppo castrovillarese del direttore Notaro. Dopo la parata iniziale, con la consueta coreografia di Tilde Nocera, sul palco le esibizioni di tutti i gruppi.

Ad aprire la serata a cui hanno portato il saluto, il sindaco di Castrovillari, Mimmo Lo Polito, il Presidente del Consiglio, Piero Vico, quello della Pro Loco Cittadina, Eugenio Iannelli e della F.I.T.P. regionale, Marcello Perrone, le danze tipiche della provincia di Bourbonnais a nord della Francia e quelle dell’Auvergnea sud con il gruppo “La Bourrée Gannatoise” di Gannat, gruppo a cui il direttore artistico è particolarmente legato perché fonte di ispirazione, nel lontano 1986, dell’attuale festival castrovillarese. Affascinato da ciò che succedeva in quella cittadina d’oltralpe , decise di ricreare anche nella città del Pollino, insieme all’amico, Leonardo D’Agostino, quelle atmosfere e quella partecipazione popolare che riuscivano a rianimare le lunghe giornate d’estate.

A seguire la cultura della città di Cayambe (Ecuador), con il gruppo “Cuniburo cultural”, che ha diffuso allegria e la gioia di vivere proprie del popolo ecuadoreño. Cambio di scena e cambio d’abito per il direttore Notaro che ha vestito quelli di grande musicista accompagnando il suo gruppo “Città di Castrovillari”, cultore delle tradizioni popolari castrovillaresi, con l’entusiasmo di tramandare l’ideologia del compianto direttore, Aldo Schettini. Il viaggio si è poi spostato nell’Asia orientale con la Corea del Sud con i ritmi, la leggiadria e le movenze delle bellissime danzatrici dell’Università femminile di Seoul.

Ed ancora una carrellata di colori, musica, danza e tradizioni, riti e usanze, miti e leggende del popolo Messico che si sono fuse con la cultura e le tradizioni calabresi, del Gruppo della Pro Loco di Castrovillari, cultore attento delle tradizioni popolari che si accinge a festeggiare i 90 anni; per passare al ritmo, la melodia, il predominio delle percussioni tipiche delle Isole delle Antille con il gruppo della Martinica. Un mix di danze tra l’Africa e l’Europa a formare un complesso sincretismo fra schiavi e padroni e fra padroni e schiavi.

A chiudere la 33 Estate Internazionale del Folklore e del Parco del Pollino, la danza popolare contadina delle regioni baltiche della Polonia o dell’antica Prussia. Nonostante siano passati oltre sei lustri, il Festival Internazionale del Folclore, persiste , fiero, nel segno dell’integrazione delle etnie e delle loro culture che lo fanno grande e che ribadisce l’universalità di alcuni valori come la Fratellanza e la Pace fra i popoli.