Rischio sismico nelle scuole, Nicolò: “insicure 9 su 10, serve censimento"

Calabria Infrastrutture

“La drastica misura richiesta dal Codacons ai prefetti della Calabria di differire l’apertura dell’anno scolastico per verificare la vulnerabilità sismica degli immobili è un segnale inquietante”.

Lo afferma in una nota il consigliere regionale Alessandro Nicolò che ha già posto la questione alla Giunta regionale attraverso due distinte interrogazioni nel tempo: la prima del 31 agosto 2016 in ordine al Piano di prevenzione del rischio sismico, a cui si rispondeva indicando gli strumenti predisposti dalla Regione con l’obiettivo di individuare le zone ad alto rischio sismico e che si era avviato un aggiornamento del “Rapporto Barberi” in modo tale da avere un quadro aggiornato degli edifici strategici e del loro grado di vulnerabilità; la seconda interrogazione, datata 20 agosto 2018, in ordine al rischio sismico degli edifici scolastici al fine di conoscere lo stato degli interventi e degli accertamenti ad oggi effettuati così come prospettato nella risposta pervenuta in data 16 settembre 2016.

“Pertanto – prosegue la nota - servono adeguati interventi in un’ottica di prevenzione, come sostenuto anche attraverso una mozione presentata nel settembre 2016, con la quale si chiedeva una seduta ad hoc dell’Assemblea allo scopo di verificare l’operatività della nostra rete organizzativa, al fine di sollecitare l’adozione di adeguati interventi e di idonee misure antisismiche”.

“Secondo alcune fonti attendibili, peraltro evidenziate da Codacons, almeno nove edifici su dieci che ospitano aule scolastiche non possiedono i requisiti minimi ai sensi della normativa antisismica. Non si vogliono creare allarmismi ed al di là di ogni fatalismo – sostiene Nicolò – la Giunta regionale deve necessariamente intervenire per fare chiarezza. I dati rappresentati dal Codacons – avverte il Consigliere regionale di FdI – sono fortemente preoccupanti e dalle verifiche effettuate dall’associazione, risultano censiti 2.408 edifici scolastici, di cui solo per 1909 plessi si hanno a disposizione i dati tecnici. Ed ancora: 832 sono gli edifici in possesso del certificato di collaudo statico ed appena 382 hanno ottenuto il certificato di agibilità. Praticamente l’85% delle scuole calabresi potrebbe non essere agibile”.

“La Regione – afferma Alessandro Nicolò – dovrà esperire tutte le azioni utili per offrire soluzioni adeguate. Serve un censimento dell’edilizia scolastica ai fini dell’attestazione e della conoscenza degli standard canonici sotto il profilo della sicurezza degli edifici adibiti a scuole, scongiurando potenziali conseguenze negative al verificarsi di eventi sismici. Sarebbe auspicabile quanto opportuno – conclude l’Onorevole - che il Governo regionale si adoperasse da subito in un lavoro rapido ed efficace che non può essere oltre rinviabile e che impone una conoscenza approfondita per ridurre a livelli fisiologici effetti altrimenti disastrosi in caso di terremoti di una certa intensità”.