Cosenza, Perugini Marcia per la Pace importante appuntamento di riflessione e condivisione

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“Accolgo molto volentieri e con una convinta adesione all’iniziativa l’invito a partecipare, come ogni anno, alla Marcia per la Pace, importante occasione di incontro e di condivisione promossa dall’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano per domenica prossima, 9 gennaio”, dichiara il Sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini. “Si tratta – prosegue – di un appuntamento che assume in questi giorni un significato di particolare rilevanza. Il tema proposto per l’iniziativa – “Libertà religiosa, via della Pace” –, tratto dal Messaggio del Papa per la Giornata Mondiale del 1° gennaio, giunge come pressante invito alla riflessione all’indomani del gravissimo attentato subito dai cristiani ad Alessandria d’Egitto e ripropone il tema del diritto alla libertà religiosa come “radicato – scrive Benedetto XVI – nella stessa dignità della persona umana”, dunque come valore fondamentale da tutelare e garantire per tutti, poiché “negare o limitare in maniera arbitraria tale libertà significa coltivare una visione riduttiva della persona umana”. La libertà religiosa – afferma ancora il Sindaco Perugini –, garantita dalla nostra Costituzione, è, come leggiamo nel Messaggio del Papa, un’acquisizione di civiltà politica e giuridica. Essa è un bene essenziale: ogni persona deve poter esercitare liberamente il diritto di professare e di manifestare, individualmente o comunitariamente, la propria religione o la propria fede” e “il fanatismo, il fondamentalismo, le pratiche contrarie alla dignità umana, non possono essere mai giustificati e lo possono essere ancora di meno se compiuti in nome della religione. La professione di una religione non può essere strumentalizzata, né imposta con la forza”. Rivolgo, quindi, un ringraziamento al Padre Arcivescovo, Mons. Salvatore Nunnari, e agli organizzatori – conclude Perugini – per avere riproposto nella nostra città questa iniziativa che, all’inizio del nuovo anno, pone in primo piano un tema delicato e fondamentale per la costruzione di percorsi di dialogo e di pace, in quanto “la libertà religiosa non è patrimonio esclusivo dei credenti, ma dell’intera famiglia dei popoli della terra ed è elemento imprescindibile di uno Stato di diritto”.