Infrastrutture del crotonese, Barbuto e Corrado (M5S) a colloquio alla Cittadella

Crotone Infrastrutture

Lo scorso 2 luglio Elisabetta Barbuto deputata del Movimento 5 stelle e componente della commissione Trasporti della Camera, e la senatrice Margherita Corrado hanno avuto un incontro con Luigi Zinno, dirigente generale reggente del dipartimento infrastrutture, lavori pubblici e mobilità sulle tante, troppe, carenze infrastrutturali del territorio di Crotone e Provincia.

L’incontro ha tuttavia lasciato molte questioni aperte, rinviate a successivi confronti anche con le altre autorità interessate (già nella prossima settimana con l’Assessore regionale alle Infrastrutture Musmanno) per affrontare con la dovuta efficacia e celerità una problematica tra le più penalizzanti per il nostro territorio.

Partendo dall’aeroporto “Pitagora”, di cui le due portavoce hanno ribadito la necessità del funzionamento ben oltre il periodo estivo, Zinno si è detto d’accordo e convinto che lo scalo sia di importanza vitale per il territorio, soprattutto in ragione dell’isolamento infrastrutturale che, pur se affrontato con impegno e investimento di risorse, richiede tempi di attuazione troppo lunghi prima di vedere concreti miglioramenti negli altri settori viari.

La Regione, pertanto, impegnerà dei fondi (4,5 milioni Fsc 2014-2020) per farsi carico degli aspetti legati alla sicurezza dell’attività volativa. Per le altre problematiche sottopostegli, egli ha sottolineato che, essendo la Regione Calabria proprietaria di Sacal solo per il 10%, per le decisioni di strategia aeroportuale sia bene confrontarsi direttamente con il presidente De Felice.

Riguardo ai finanziamenti per i lavori sulle strade provinciali, in particolare in relazione ai 3.100.000 (degli originari 7.000.000) dirottati per rispondere ad esigenze espresse dall’Amministrazione comunale (lavori sullo Stadio e sul depuratore di Crotone), Zinno si è riservato di fornire maggiori delucidazioni dopo aver analizzato le delibere con cui quei 7 milioni erano stati originariamente stanziati.

Sempre in relazione al sistema stradale, le portavoce pentastellate hanno chiesto lumi riguardo al fondamentale adeguamento della Statale 106: a tal proposito Zinno, precisando che sono in corso degli studi di fattibilità da parte di Anas su alcune proposte progettuali, ha rimandato la discussione più dettagliata ad un successivo incontro congiunto con i vertici dell’Ente nazionale.

Allo stesso modo, si è previsto di incontrare al più presto i vertici di Rfi per conoscere più approfonditamente il piano dei lavori di riammodernamento della ferrovia ionica, non in possesso della Regione Calabria. Zinno ha rimarcato che l’Amministrazione Regionale si è notevolmente impegnata con lo stanziamento di 500 milioni per l’acquisto di materiale rotabile ed elettrificazione che porteranno infine (nel 2023) la ferrovia ionica al rango C, con notevoli vantaggi in termini di velocità e di comfort.

Alle perplessità espresse dalle due parlamentari in relazione ai gravi disagi che i passeggeri vivono a lavori avviati da un anno, il rappresentante regionale risponde che questi sono iniziati da troppo poco tempo perché se ne possano già notare i benefici. Oltre a ciò la Regione sta disponendo l’acquisto di 15 treni al fine di potenziare i collegamenti interregionali.

Due sono, invece, i finanziamenti (per un totale di 9 milioni di euro) stabiliti, di concerto con l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, per l’adeguamento e il prolungamento del molo foraneo del Porto di Crotone. Molti problemi di tale struttura dipendono dal commissariamento della nuova Autorità Portuale creatasi in seguito alla riforma Del Rio, che ha accorpato porti calabresi con alcuni siciliani e per la quale le due regioni non sono riuscite ad accordarsi su un presidente condiviso. Tale problema sarà preso in carico dall’onorevole Barbuto, che lo sottoporrà all’attenzione della propria Commissione d’appartenenza in Parlamento.

In calce alla discussione, la senatrice Corrado ha spostato l’attenzione sulla tutela del bene storico di Torre Vecchia, a rischio crollo per la frana che interessa, in modo inesorabile, il promontorio di Capo Rizzuto su cui essa sorge: grande è la preoccupazione della comunità locale per la sorte di un monumento simbolo della sua identità culturale. Zinno precisa che il progetto iniziale di 1 milione di euro per il posizionamento di barriere sommerse destinate ad arginare il moto ondoso è stato rimodulato e ridimensionato a causa di vincoli posti dall’Area Marina Protetta: pertanto c’è stato un avanzo di fondi che potrebbero essere reimpiegati per intervenire sulla frana in corso, tramite un’opera di consolidamento del tratto roccioso ancora, però, tutta da pianificare.