Giocattoli ed elettrici “pericolosi”: 200 articoli sequestrati in un negozio cinese

Cosenza Cronaca

Oltre mille di prodotti che erano senza indicazioni di sicurezza e col marchio CE contraffatto, sono stati sequestrati dagli uomini della Guardia di Finanza di Castrovillari in un negozio di articoli per la casa di Spezzano Albanese, nel cosentino.

Il falso logo della certificazione europea era stato apposto su circa 200 prodotti garantendone la provenienza extracomunitaria, ovvero “China Export”.

Le fiamme gialle avevano effettuato un normale controllo dell’attività commerciale ma che è poi trasformato in una vera e propria ispezione dei locali a conclusione della quale sono stati scoperti altri 800 articoli appartenenti a diverse categorie merceologiche - componenti elettrici e piccoli elettrodomestici, giocattoli, eccetera - che, oltre ad essere privi del marchio CE, non riportavano i dati dell'importatore e le istruzioni in lingua italiana previste dalla legge per certificare la conformità in termini di sicurezza del bene e la sua provenienza, oltre ad informare il consumatore sulle istruzioni d’uso.

Queste condotte illecite – spiegano i militari - provocano un danno al mercato, “alterandone il funzionamento attraverso una concorrenza sleale basata sul mancato sostenimento dei costi di ricerca e di sviluppo, nonché sulla totale assenza degli ingenti investimenti in pubblicità che le aziende titolari dei ben più noti marchi effettuano costantemente. A questo si aggiunge, inoltre, la scarsa qualità dei prodotti e l’assenza di garanzie per il consumatore finale”.

La merce che non ha il marchio CE, o che sia comunque falsificato, viene veicolata tramite dei canali “non convenzionali” e, pertanto, sfuggendo ai controlli disposti per legge.

Al termine del controllo, pertanto, il titolare dell’attività - un cittadino cinese di 48 anni - è stato denunciato a piede libero alla Procura di Castrovillari per tentata frode nell’esercizio del commercio, in quanto avrebbe messo in vendita merce che potrebbe trarre in inganno i potenziali acquirenti sulla propria natura, caratteristiche e provenienza.

Lo stesso, inoltre, rischia ora una sanzioni amministrativa di circa 4 mila euro per la detenzione, ai fini della vendita, dei prodotti non conformi agli standard di sicurezza e che non hanno le informazioni in lingua italiana.