Omicidio Bagalà: ammazzato per vendetta. Arrestati mandante e esecutori

Reggio Calabria Cronaca
Da sinistra: Alfonso e Giuseppe Brandimarte e Davide Gentile

Sono scattate stamani le manette per Davide Gentile, di 29 anni, e Giuseppe e Alfonso Brandimarte, di 47 e 41 anni, ritenuti i mandanti ed esecutori materiali dell’assassinio di Francesco Bagalà, avvenuto nella notte del 26 dicembre 2012 (LEGGI) a Gioia Tauro per vendetta del tentato omicidio di Giuseppe Brandimarte, ucciso sempre a Gioia Tauro un anno prima, il 14 dicembre 2011.

Gli arresti sono stati eseguiti dai Carabinieri tra Gioia Tauro, Novara e Parma, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria - diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri - e in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa in il 15 scorso dal Tribunale dello Stretto.

Per i tre contestata l’aggravante di aver commesso il fatto con metodo mafioso e per costituire ed affermare la posizione della cosca Brandimarte nel panorama della criminalità organizzata di Gioia Tauro.

Solo grazie ad una fitta attività di indagine si ritiene di essere venuti a capo di una complessa vicenda che vede al centro fatti di sangue che hanno segnato la cruenta faida, avvenuta nel biennio 2011-2012, tra le famiglie locali di ‘ndrangheta dei Priolo-Piromalli, da un lato e Brandimarte dall’altro.

UTILI ALLE INDAGINI INTERCETTAZIONI E COLLABORATORI

LE INDAGINI, avvenute anche tramite intercettazioni telefoniche e aiutate dalle dichiarazioni fatte nel tempo da diversi collaboratori di giustizia, avrebbero permesso di accertare che nella notte di quel 26 dicembre, un commando composto che si ritiene fosse composto da Alfonso Brandimarte e dal nipote Davide Gentile, dopo aver seguito Bagalà con la sua auto, l’aveva affiancato esplodendo sei colpi di pistola, due dei quali lo colpivano mortalmente al torace ed al volto.

L’omicidio, secondo quanto emerso nelle indagini, sarebbe stato premeditato e pianificato da Giuseppe Brandimarte in risposta al tentato omicidio commesso ai suoi danni da Giovanni Priolo, padre di Vincenzo, a sua volta ucciso l’8 luglio 2011 da Perri Vincenzo, quest’ultimo nipote di Michele Brandimarte, e da Francesco Bagalà.

Gli arrestati, al termine degli adempimenti di rito, sono stati associati presso le Case Circondariali di Novara, Parma e Palmi e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in attesa dell’interrogatorio di garanzia.