Termina il corso di greco Pamè ambrò: oggi la consegna degli attestati

Reggio Calabria Attualità

Presentato il 20 febbraio, alla vigilia della Giornata Internazionale della Lingua madre, istituita dall'Unesco e riconosciuta dall'Onu, il corso di greco di Calabria “Pame ambrò”, si è articolato in incontri culturali che si sono svolti ogni mercoledì pomeriggio, a partire dal 7 marzo, presso la sala “Altiero Spinelli” del CeDir, alla presenza di eminenti esperti e studiosi di tradizioni culturali ellenofone.

Oggi è avvenuta la consegna degli attestati per gli oltre 70 partecipanti. “L’invito “Elate vas amenome na pame ambrò immia”, cioè “venite, vi aspettiamo per andare avanti insieme” – ha detto Anna Nucera, Assessore al Welfare e alle Minoranze Linguistiche del Comune di Reggio Calabria – è stato piacevolmente accolto da molti che nel corso di questi mesi hanno afferrato l’opportunità non solo di apprendere la lingua greca di Calabria, ma di entrare a stretto contatto con la cultura che sopravvive nella comunità ellenofona della zona ionica reggina”.

“L’istituzione dell’Assessorato alle Minoranze Linguistiche, fortemente voluta dall’Amministrazione Falcomatà, con l’intento di promuovere e valorizzare il patrimonio storico e linguistico delle comunità presenti sul territorio – ha sottolineato l’Assessore Lucia Anita Nucera - ha rappresentato uno stimolo a un più strutturato approccio a queste tematiche, che non riguardano gruppi isolati ma l’intera collettività”.

Come sappiamo, le tracce più profonde della cultura greco-calabra, un tempo presente in tutta l’area ionica, sono ancora oggi visibili nei comuni situati lungo le prime falde aspromontane: Condofuri e la sua frazione Gallicianò, Bova, Roccaforte del Greco e Roghudi, che sorgono lungo la vallata della fiumara dell’Amendolea.

“Nonostante la nostra appartenenza linguistica non sia più ellenofona - ha evidenziato l’Assessore alle Minoranze Linguistiche - non possiamo ignorare la grecità culturale che ci appartiene: la nostra origine greca è indiscutibile, quello che spesso manca è la consapevolezza delle nostre radici che attenua la percezione di una inequivocabile identità”.

Vari studiosi e glottologi considerano il greco-calabro come un’evoluzione naturale dell’idioma parlato dai primi coloni ellenici che sbarcarono sulle coste della Regione nell’VIII secolo a.C., e che si è sviluppato poi come lingua autonoma a causa dell’isolamento delle popolazioni dell’entroterra, impervio e privo di collegamenti.

“Paradossalmente – ha continuato Nucera – proprio quest’isolamento, ritenuto motivo di arretratezza, ha consentito nei secoli lo sviluppo di usi e costumi greci, tramandati intatti fino ai giorni nostri”.

Ricco è stato il ventaglio di attività previste dal corso “Pame ambrò” che si sono susseguite in questi mesi, anche con il coinvolgimento esterno di scuole e associazioni.

“Il corso è stato interamente dedicato allo studio e all’approfondimento della storia, della lingua, della cultura, dell’architettura e della musica greca di Calabria – ha affermato Lucia Anita Nucera – non con un intento strettamente accademico, ma di condivisione di esperienze, con il supporto di esperti e docenti, che hanno guidato i corsisti anche durante le escursioni organizzate nel territorio greco-calabro, in cui non sono mancate le degustazioni di prodotti tipici”.

Come suggerisce l’espressione “Pame ambrò”, che significa “andiamo avanti”, il percorso alla ricoperta della nostra identità non si ferma qui: nel calendario di eventi che animeranno l’estate reggina 2018 sarà presente un’iniziativa legata alle tradizioni dei Greci di Calabria, durante la quale i cittadini saranno invitati a rispolverare le radici greche della nostra cultura comune, prendendo parte a coinvolgenti spettacoli di musica e danza tradizionale.