Spiagge e mare. Invasione di Posidonia, più tolleranza dai turisti

Calabria Attualità

Problema sovrastimato quello dell’invasione di Posidonia sulle spiagge italiane. È uno dei principali risultati ottenuti da un’indagine conoscitiva effettuata nell’ambito di Posbemed, il progetto finanziato dal programma europeo Interreg Med per la gestione sostenibile della posidonia spiaggiata lungo i litorali.

Sembra però che in Italia si stia andando in tutt’altra direzione. Alcuni Comuni sono decisi ad ignorare le linee guida europee e a smaltire in discarica le parti della pianta che seccano, mentre alcuni stabilimenti balneari premono per decisioni di questo tipo sugli enti locali.

Fin dal 2013 una società di ingegneria e consulenza ambientale, ha elaborato delle linee guida per la gestione della posidonia nell’ambito di una progettazione Life europea.

Un lavoro che è servito da base per elaborare gli 8 punti condivisi a livello europeo con gli altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e condividono gli stessi problemi.

Indicazioni di base che, in accordo con la legislazione europea, prescrivono di non rimuovere le “banquettes” (gli accumuli costieri) a meno che non sia proprio necessario per motivi igienici o di sicurezza.

Se si dovesse giungere a questa determinazione tutto deve essere fatto con le autorizzazioni, impiegando mezzi leggeri e spostando gli ammassi in aree costiere senza vegetazione. O usando gli accumuli per ripristinare le dune, a loro volta fondamentali per difendersi dall’erosione costiera.

Per diffondere più possibile queste consapevolezze i cinque partner del progetto (per l’Italia, ECO-Logica di Bari; per la Sardegna, International Marine Centre di Oristano; per la Francia, EID Méditerranée di Montpellier; per la Spagna, Iucn di Malaga; per la Grecia, HCMR di Anavissos) hanno organizzato un webinar, un corso internazionale on line tenuto in ogni Paese nella propria lingua.

“Ottimo il riscontro a quello italiano” dice l’ingegnere Massimo Guido “con 51 partecipanti attivi, in buona parte funzionari pubblici e di aree marine protette”.

Con lezioni incentrate sul concetto che la posidonia non è un'alga ed è habitat prioritario dell’ecosistema marino secondo la direttiva 92/43/CEE.

“Il bacino del Mediterraneo ne è ricoperto per il 25% circa della sua superficie, ma quel che conta” aggiunge Massimo Guido è che “produce 14 litri di ossigeno per metro quadro di prateria al giorno, dalle 2 alle 20 tonnellate di biomassa ed ancora rappresenta riparo per molte specie di pesci ed habitat per la loro riproduzione”. Le esperienze sul da farsi sono tante in tutti i paesi del Mediterraneo ed il progetto Posbemed è servito a condividerle.

“Dobbiamo cambiare la nostra percezione da rifiuto a risorsa” dice Patrizia Milano, responsabile di progetto per eco-logica. “Da quegli accumuli si ottiene compost, pannelli isolanti, materassi naturali, cuscini per spiagge con scogli o addirittura cover per smartphone e occhiali”. Il concetto base è quello dell’economia circolare, produrre usando materiali naturali, biodegradabili, senza sprechi e senza produzione di rifiuti.